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Anche Cassì tra i firmatari della lettera aperta a Draghi

Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia. E’ quanto scrive il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. Anche lui tra  i tanti sindaci che nelle ultime ore si stanno rivolgendo a Mario Draghi affinché si riesca ad evitare un’altra crisi di Governo. Per questo il primo cittadino di Ragusa ha nelle ultime ore pubblicato una lettera aperta dei sindaci.

Dove si chiede di pensare al bene comune e di antiporte l’interesse del Paese ai problemi interni.  

Non è possibile – afferma Cassi – affrontare un’altra crisi, questa volta quella di Governo, quando tutti i comuni sono alle prese con altre devastanti crisi economiche dettate da pandemia e guerra.

Per questo Cassi ha recentemente scritto una lettera aperta dei sindaci riguardo la crisi di governo in atto.

“Con incredulità e preoccupazione – scrive Cassi –  assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.

Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.

Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato- continua Cassì –  fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.

Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.

Allo stesso modo – continua Cassì nella lettere aperta –  chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.

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