Nonostante si sia dimesso dalla carica di Sindaco ormai da mesi non ha mai lasciato definitivamente il Comune e gli annessi uffici come se fosse ancora in carica. Al contrario, nonostante candidato alle prossime regionali, si muove ancora oggi liberamente a Palazzo di città incontrando dipendenti, consiglieri e, magari, fornendo indirizzi politici senza nessun impedimento. Ignazio Abbate non è più sindaco di Modica ma continua a muoversi liberamente a Palazzo San Domenico come se lo fosse. E’ quanto denuncia già da tempo l’intera opposizione e che ora il Pd torna a rimarcare chiedendo l’intervento immediato del Commissario Domenica Ficano. Secondo il Partito Democratico si tratta di una clamorosa violazione delle regole poste a presidio della libertà e della correttezza della competizione elettorale.
La legge vieta – si nelle nella nota Ezio Castrusini, coordinatore del circolo di Modica – che un Sindaco in carica possa essere contemporaneamente candidato alle elezioni regionali proprio per impedire che egli possa sfruttare il suo ruolo politico ed amministrativo, la presenza pubblica e la sua capacità decisionale per lucrare i favori dell’elettorato.
Accade, però, che Abbate non solo presieda a pseudo inaugurazioni ed incontri pubblici con l’inedito ruolo di ex Sindaco insieme agli altri ex assessori, ma egli sia attivamente e costantemente presente negli uffici comunali per continuare ad influenzare le decisioni dell’Amministrazione Comunale.
La Commissaria, inoltre – commenta il pd – ha affermato di sollecitare e chiamare lei stessa l’ex Sindaco per averne consigli ed indicazioni e che d’altronde Abbate e gli altri ex assessori sono comuni cittadini ai quali non può impedirsi il libero accesso in Comune.
Evidentemente ignora la Dott.ssa Ficano che ai comuni cittadini non sarebbe dato, ad esempio, sedersi alla scrivania del Segretario Generale od utilizzare l’automobile di rappresentanza od ancora impartire indicazioni agli impiegati e direttive agli uffici, ma semmai fare la fila per chiedere la rettifica di una delle tante bollette pazze od il rilascio di un certificato.
Ma ciò che è ancora più grave è che proprio la Commissaria non comprenda il valore del proprio ruolo e delle norme che impongono precise incompatibilità a tutela della libertà di determinazione dei cittadini elettori ed anzi consenta la loro clamorosa violazione.
Come Partito Democratico di Modica -conclude la nota – richiamiamo la Commissaria al rispetto delle norme a tutela delle quali essa stessa è stata nominata, invitandola non solo a dare chiare disposizioni perché tutti gli ex amministratori abbiano rapporti con gli uffici solo nei limiti di quanto spettante loro come cittadini e professionisti, ma anche ad astenersi da ogni ulteriore improprio “consulto” con Abbate, ex Sindaco e oggi candidato alle elezioni.
Il Partito Democratico infine richiede un incontro alla Commissaria e promette di vigilare affinché sia immediatamente ripristinata la legalità e la stessa libertà della competizione elettorale, allo stesso tempo riservandoci di segnalare al Prefetto, all’Assessorato alle Autonomie Locali ed alle autorità giudiziarie competenti ogni ulteriore lesione dei principi democratici e delle norme poste a loro tutela.
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