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Cronaca

Furbetti del reddito di Cittadinanza che percepivano dallo Stato “stipendi” da 1.200 euro

Ancora furbetti del reddito di cittadinanza scovati dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa. In totale 5 che lo percepivano senza averne diritto e che, negli anni sono riusciti a vivere a spese dello Stato con uno stipendio di tutto rispetto. Cifre come 1.200 euro mensili garantiti per un totale poco inferiore ai 40 mila euro. Purtroppo per loro il benessere è terminato  grazie ai continui controlli dei Carabinieri nei confronti proprio dei percettori del reddito di cittadinanza. Individuando dunque cinque soggetti che, attraverso dichiarazioni falsi o mendaci, beneficiavano del sostegno economico senza, in realtà, averne i requisiti. In particolare, i militari della Stazione di Ragusa Ibla, a conclusone di complessa attività di indagine, hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria quattro ragusani per indebita percezione del reddito di cittadinanza e truffa aggravata. Dichiaravano residenze anagrafiche fittizie, figurando in nuclei familiari autonomi, abbattendo così l’indicatore della situazione economica equivalente in maniera tale da accedere al reddito; questo il modus operandi che i quattro indagati hanno utilizzato per ottenere indebitamente il beneficio pubblico, riuscendo a raggirare il sistema per la somma complessiva di circa 38.000 € solo nel 2022. Una di essi in particolare, una sessantaquattrenne, percepiva la somma di ben 1200 € mensili sebbene abitasse di fatto con sua figlia, beneficiaria anche ella del reddito e avesse nella propria disponibilità diversi beni, tra cui due autovetture, un motociclo e un autocarro, quest’ultimo utilizzato per la vendita in nero di prodotti agricoli.

A Scicli, i Carabinieri della locale Tenenza, hanno deferito una donna che aveva avuto accesso al reddito di cittadinanza dichiarando che all’interno del proprio nucleo famigliare nessuno poteva contare su un reddito fisso mentre, invece, gli accertamenti svolti dai Carabinieri, hanno permesso verificare che uno dei componenti aveva un contratto di lavoro da cui gli derivava una regolare retribuzione. Anche in questo caso il danno rilevato si aggira sui 20.000 € indebitamente percepiti.
I Carabinieri, scoperte le truffe, hanno quindi provveduto a far sospendere l’erogazione dei fondi e a denunciare i quattro indagati.

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