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Cronaca

Caso Daouda, primi indagati e nuove iniziative solidali

Proseguono le indagini della Procura di Ragusa sulla scomparsa di Daouda Diane, l’ivoriano di 37 anni operaio e mediatore culturale, sparito nel nulla il 2 luglio scorso da Acate.
I magistrati, coordinati dal procuratore Fabio D’Anna, indagano per occultamento di cadavere e omicidio e ci sono le prime iscrizioni nel registro degli indagati.
Un’inchiesta resa difficile anche dai ritardi nella denuncia di scomparsa, presentata solo dopo 8 giorni. Prima di sparire l’ivoriano aveva pubblicato un video in cui denunciava la situazione di caporalato e di mancanza di sicurezza nell’azienda dove lavorare, la Sgv Calcestruzzi, noto cementificio di Acate. Nell’ultimo video inviato al fratello, Daouda chiudeva con la frase :”Qui si muore”.
Gli inquirenti confermano che Carmelo Longo, padre dell’attuale amministratore dell’impresa SGV Calcestruzzi, ha precedenti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d’asta. Carmelo Longo, inoltre, è fratello di Giovanni, arrestato il 24 ottobre del 2019 nell’operazione plastic free che fece luce sul clan mafioso Carbonaro-Dominante di Vittoria e fu condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa, su delega della Dda di Catania. Si ipotizzavano i reati di associazione mafiosa, estorsione pluriaggravata, detenzione armi, traffico illecito di rifiuti.
I fratelli Longo, Carmelo e Giovanni, sono figli di Salvatore Longo, ucciso il 14 novembre del 1990 ad Acate in un agguato di stampo mafioso nel quale rimase ferito anche Massimo Leonardi, all’epoca 18 enne e suo collaboratore. Longo fu raggiunto da proiettili sparategli alla testa da un’automobile dopo un breve inseguimento sulla strada Acate – Caltagirone. Lo stesso, appena un anno prima, era scampato ad un altro agguato.
Intanto il presidio in formazione di Libera Pozzallo, in collaborazione con il coordinamento provinciale di Libera Ragusa, organizzano un Apericena sociale per la famiglia di Daouda, giorno 18 gennaio a Pozzallo, al locale “Cala Brigantina”. I soldi raccolti, al netto delle spese, andranno alla famiglia del giovane ivoriano.

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