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Cronaca

Estorsioni a Comiso. Cinque persone condannate

Il Tribunale collegiale di Ragusa ha emesso, nel tardo pomeriggio di ieri, la sentenza di condanna di primo grado per il processo scaturito da una indagine della Dda di Catania che aveva incentrato l’attenzione su un gruppo malavitoso che operava a Comiso.
Per associazione mafiosa e una serie di estorsioni ai danni di commercianti, sono stati condannati
Salvatore Servo a 12 e 4 mesi (a fronte della richiesta di condanna a 18 anni formulata dal Pm Fragalà), Giuseppe Guastella a 11 anni e 2 mesi (richiesti 15 anni), Francesco Razza a 9 anni e 4 mesi (richiesti 14 anni), e Lorenzo Licausi a 9 anni (richiesti 14); tutti in continuazione di reato.
Per loro anche l’onere del pagamento delle spese processuali e del mantenimento in custodia cautelare e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, in interdizione legale durante la pena e incapacita’ di contrattare con la pubblica amministrazione. Per due di loro il Tribunale ha applicato anche la pena accessoria della misura di sicurezza della liberta’ vigilata non inferiore a 3 anni e per altri due, non inferiore a un anno.
Per tentata estorsione e minacce, N.D. e’ stato condannato a 2 anni e 8 mesi oltre a 2.400 euro di multa (richiesti 7 anni e 9.000 euro di multa), spese processuali e del mantenimento in custodia cautelare. I collegi difensivi erano composti dagli avvocati Maurizio Catalano, Salvatore Citrella, Enrico Cultrone, Gianluca Gulino e Biagio Giudice.
Assolto Rosario Candiano per non avere commesso il fatto, in relazione all’acquisto e al possesso di armi; per un furto d’auto, non si procede per intervenuta prescrizione; per lui il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni e 7.000 euro di multa.
Il Tribunale ha sentenziato anche il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di altre due persone per reati contro il patrimonio; per loro il pm aveva chiesto la condanna a 5 anni e 2.500 euro di multa ciascuno. Reato di minacce prescritto per Lucia Gentilini come da richiesta pm. Non luogo a procedere nei confronti di Mario Campailla per sopravvenuto decesso. I fatti vennero commessi tra il 2011 e il 2013. Il Tribunale ha disposto anche la trasmissione degli atti al pubblico ministero per valutare se procedere per falsa testimonianza nei confronti di quattro persone.

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