La vicenda del macello comunale di Modica continua a tenere banco nella politica cittadina.
A questo proposito, si registra l’intervento dell’esponente di Sinistra Italiana, Vito D’Antona, che risponde a distanza all’assessore al ramo, Antoci.
Secondo D’Antona, Antoci sbaglia: “quando giustifica la scelta di non convocare le parti in causa per la riapertura della struttura con un rimando a competenze di altri enti.
E’ certamente vero che la causa della attuale chiusura, già dal 25 maggio, ha origine in rilievi formulati dall’Asp, ma ciò non toglie che la struttura è di proprietà del Comune e che da decenni il servizio di macellazione è pubblico e garantito dallo stesso Comune.
In questo senso c’è un precedente: quando nel duemila fu chiuso il vecchio mattatoio ubicato in Via Fontana, furono le amministrazioni comunali di allora a mettersi a disposizione degli allevatori per la soluzione del problema, fino all’inserimento del progetto di un nuovo macello nel Patto per l’Agricoltura, poi interamente finanziato dallo Stato e realizzato nella zona artigianale.
L’intervento del Comune – prosegue D’Antona – era valido allora e lo è a maggior ragione adesso, nella considerazione che oggi vi è il rischio di disoccupazione per venti lavoratori.
E’ necessario per questo che l’Amministrazione comunale, come richiesto dalla Flai Cgil, – conclude l’esponente di Sinistra Italiana – assuma l’iniziativa di mettere attorno a un tavolo le Autorità sanitarie, il Sindacato, la ditta che gestiva fino a maggio il mattatoio per programmare un percorso per rendere idonea la struttura e riaprire velocemente il mattatoio”.
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