Tavolo tecnico e diffida del Sindaco. A ripristinare, entro 48 ore, lo stato dei luoghi.
Questo quanto deciso dall’Amministrazione Comunale di Modica, in merito all’Antenna 5G di contrada Quartarella che, da lunedì mattina, è sorta nello skyline della zona.
O meglio, questo è quanto risulta dalle notizie di stampa, perchè, documenti, comunicati e notizie, al momento, ufficiali, non ne sono arrivate.
Con calma e senza spingere.
Con la stessa calma con cui si è atteso, a lungo, un intervento risolutore non solo per questa, ma anche per le altre antenne, e sono tante, almeno altre 6, che dovrebbero sorgere in città.
Una calma che contrasta con la frenesia, invece, con cui improvvisamente, si ci è attivati per, appunto, realizzare il tavolo tecnico e la relativa diffida, sembra, firmata dal Sindaco, Maria Monisteri.
Ma solo dopo l’installazione dell’antenna.
Ora, si attendono le prossime mosse. La ditta, che in pochissime ore aveva installato l’antenna, procederà alla sua rimozione, ripristinando lo stato dei luoghi, come previsto? O andrà avanti per la sua strada? Anche perchè, è abbastanza strano immaginare che si sia scelto di installare un’antenna senza le dovute pezze d’appoggio, visto il clamore mediatico previsto e prevedibile e l’attenzione massima che, soprattutto il Comitato Spontaneo, ha sempre profuso, e ci mancherebbe, sulla vicenda.
Le interlocuzioni con la ditta, su questo e altri casi, proseguiranno, in attesa di un piano e di un programma stabilito, o si andrà al muro contro muro?
E’ questo, a nostro avviso, il problema più grave. La programmazione, che ancora, evidentemente non c’è, e la mediazione, che, vista anche la non contrarietà rispetto all’installazione delle antenne 5G nel territorio comunale, che, in questo caso, è assolutamente mancata, fatta salva la buona fede di tutti gli attori protagonisti della vicenda.
Sono questi i due motivi per cui, alla fine, si è arrivati ad una situazione di tensione. E la responsabilità di chi è? Ci dispiace dirlo, ma va cercata a Palazzo San Domenico. E ad un’Amministrazione chiamata, ora, a risolvere la matassa. E a fare chiarezza, ora e in prospettiva.
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