Il DonnaFugata Film Festival giunge oggi alla sua giornata conclusiva, chiudendo in bellezza un’edizione che ha saputo unire tradizione e innovazione, cultura locale e sguardi oltre i confini.
Il Castello di Donnafugata, con la sua atmosfera incantata, si è confermato cornice ideale per un evento che ha saputo affascinare e coinvolgere un pubblico variegato, tra proiezioni, incontri e performance artistiche.
La serata di ieri è stata animata da uno dei dibattiti più attesi e appassionanti di questa edizione: il talk “Scrivere il Cinema: L’Intelligenza Artificiale e la Scrittura Cinematografica: Opportunità o Minaccia?”. La tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di Vinicio Canton, Maurizio Zaccaro (guest director) e dal direttore artistico Andrea Traina, ha offerto uno spunto di riflessione sul futuro della settima arte nell’era dell’intelligenza artificiale.
Da un lato, l’IA è stata celebrata come una risorsa straordinaria per il cinema, capace di aprire nuove strade nella scrittura e nella realizzazione di scene complesse, permettendo la creazione di mondi e situazioni altrimenti impossibili da rappresentare. Come evidenziato durante il talk, l’IA può essere uno strumento potente per i registi, consentendo loro di esplorare nuovi territori creativi e realizzare visioni finora irrealizzabili.
Dall’altro, però, non sono mancate le critiche e le preoccupazioni. Sollevato il problema dell’autenticità, sottolineando come l’uso dell’IA possa portare a un cinema “falso”, dove le emozioni e la narrazione rischiano di essere artificiali e prive di quella verità che solo l’essere umano può conferire. Il cinema potrebbe essere cannibalizzato dall’intelligenza artificiale, riducendosi a una mera riproduzione di realtà costruite al computer, prive di anima”, hanno osservato gli ospiti, esprimendo una preoccupazione condivisa da molti professionisti del settore.
C’è anche un problema di regolamentazione e di diritti da tutelare, anche solo per l’addestramento che viene fatto dando in pasto agli algoritmi una quantità di dati immane, frutto della storia dell’Umanità. Il talk è stato aperto da una clip dello stesso Traina, realizzata utilizzando l’IA, con ipotetiche interviste impossibili a registi e attori del passato come Kubrick, Fellini, Sordi, Welles, in cui si esprimono su temi come l’intelligenza artificiale. Queste interviste, ottenute clonando le loro voci e volti, sono finzioni in cui ciascuno esprime il proprio parere sull’argomento. Il tutto si conclude con l’affermazione di Kubrick che dice che l’IA è come un coltello, ciò che conta non è quanto sia affilato, ma chi lo brandisce. La serata di ieri ha offerto al pubblico anche due proiezioni molto attese, che hanno ulteriormente arricchito il panorama variegato del festival. Il cortometraggio “Omayma – Orme nel Tempo” di Fabio Schifilliti, presentato dal produttore Francesco Torre, ha raccontato la toccante storia di una donna in cerca di libertà e forza per sé e per sua figlia, un racconto di resistenza e speranza che ha colpito profondamente gli spettatori.
A seguire, il lungometraggio “Un Destino Migliore” di Gaetano Di Lorenzo ha portato sul grande schermo una storia ambientata in Sicilia, dove un’insegnante devota si impegna ad aiutare un ragazzo brillante ma ribelle a diplomarsi, nonostante le difficoltà legate all’arresto del padre. Il film, girato interamente in Sicilia, è stato presentato dal regista stesso insieme agli attori Matteo Alluia e Lia Ceravolo, e ha messo in luce le sfide e le contraddizioni di una terra che, pur essendo ricca di bellezze e tradizioni, non è immune dalle difficoltà sociali ed economiche.
Il DonnaFugata Film Festival si concluderà stasera con una serie di eventi tra cui il talk con il dottor Pietro Bartolo, il medico di frontiera a Lampedusa con cui si parlerà di migrazioni. L’ultimo step del festival vedrà l’atteso concerto “Note da Oscar” dei Chroma Ensemble, un omaggio alla grande musica del cinema. Dieci musicisti, dieci spezzoni di film in proiezione e dieci colonne sonore indimenticabili trasporteranno gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso i momenti più iconici della storia del cinema. La musica e le immagini si fonderanno per creare un’esperienza multisensoriale unica.
Con questa ultima giornata, il festival chiuderà la sua sedicesima edizione, confermandosi come un appuntamento imperdibile nel panorama culturale siciliano, capace di rinnovarsi ogni anno e di sorprendere il pubblico con una programmazione sempre ricca e varia, diffusa tra gli spazi del castello attraverso ben quattro schermi giganti.
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