Si è conclusa la sedicesima edizione del DonnaFugata Film Festival, che ha trasformato ancora una volta il Castello di Donnafugata in un centro nevralgico di cultura e spettacolo per sei giorni indimenticabili.
La serata finale è stata un trionfo di emozioni, con una combinazione perfetta di cinema, musica e riflessione. L’evento di chiusura è stato caratterizzato dallo spettacolo musicale “Note da Oscar” del Chroma Ensemble.
Dieci musicisti hanno dato vita a un viaggio attraverso le colonne sonore più iconiche della storia del cinema, accompagnando le proiezioni dei momenti cinematografici che hanno segnato l’immaginario collettivo. Il pubblico, rapito dalle note evocative e dalle immagini proiettate sullo schermo, ha potuto rivivere la magia dei grandi classici, in un’esperienza sensoriale che ha saputo coniugare la potenza della musica con la bellezza delle immagini.
Prima del concerto, la serata ha visto un momento di grande intensità con l’incontro con il dottor Pietro Bartolo, noto per il suo impegno a favore dei migranti e già protagonista del film “Fuocoammare”.
Bartolo ha dialogato con il direttore artistico Andrea Traina e con il pubblico, portando la sua testimonianza diretta delle tragiche realtà che si consumano ogni giorno nel Mediterraneo. Un racconto personale, sofferto ed emozionante al tempo stesso, quello del medico di frontiera, che ha commosso il pubblico spingendolo ad una spontanea standing ovation con un lunghissimo applauso.
All’incontro è intervenuto il regista Maurizio Zaccaro, guest director di questa edizione del festival, che ha presentato il suo film “Nour”, ispirato proprio all’esperienza di Bartolo e dedicato al tema dell’immigrazione.
La proiezione ha commosso e coinvolto profondamente gli spettatori, spingendoli a riflettere su temi di scottante attualità. In conclusione della serata, il direttore artistico del festival, Andrea Traina, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il successo dell’evento: “Questa edizione del DonnaFugata Film Festival è stata un viaggio straordinario, un’esperienza che ha saputo unire persone, storie e culture diverse. Il cinema è uno strumento potente di connessione e quest’anno abbiamo visto come possa davvero costruire ponti, non solo tra il passato e il presente, ma anche tra mondi e realtà apparentemente distanti.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo festival, dalle istituzioni ai volontari, dagli artisti al pubblico, che con la loro presenza hanno reso viva la magia del cinema”.
Traina ha poi voluto sottolineare l’importanza del tema dell’immigrazione, affrontato con coraggio durante il festival: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di stimolare la riflessione attraverso il cinema, e penso che quest’anno, grazie alla presenza di figure come Pietro Bartolo e alla collaborazione con Maurizio Zaccaro, siamo riusciti a lanciare un messaggio forte e chiaro su temi cruciali per il nostro tempo”.
Infine un chiaro riferimento alla mission culturale del festival: “Tutti pensano a come allungare la vita, mentre noi col nostro festival proviamo ad “allargarla”, mettendoci dentro tante emozioni e riflessioni importanti”. Con la chiusura di questa sedicesima edizione, il DonnaFugata Film Festival si conferma un appuntamento di rilievo nel panorama culturale siciliano.
Già si guarda al futuro, con la promessa di tornare il prossimo anno con nuove storie, nuovi incontri e nuove emozioni.
L’evento, fondato da Salvatore Schembari, organizzato dal cineclub Cinestudio Groucho Marx, presieduto da Francesco Pace, è sostenuto dal Comune di Ragusa, dal Libero Consorzio comunale di Ragusa e dalla Sicilia Film Commission e da vari sponsor. Un ruolo cruciale è svolto anche dalla Federazione Italiana Circoli del Cinema, che offre il suo prezioso patrocinio insieme alla Writer Guild Italia, sottolineando l’importanza del festival nel panorama cinematografico nazionale.
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