E’ tutta qui, nei gesti e nelle parole del Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, la soluzione del “caso” politico legato al Castello di Donnafugata e alla sua gestione.
Nella riunione di ieri, è emerso il dato principale che aveva accompagnato le polemiche dei giorni scorsi. Al di là delle giuste precisazioni del Sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, relativamente ad una procedura che non ha ombre, è evidente che la vicenda, al di là delle speculazioni dell’una e dell’altra parte, aveva mostrato la necessità di seguire una linea retta e soprattutto efficace, rispetto alla gestione di un patrimonio culturale ed economico tra i più importanti del territorio ibleo.
L’intervento del Libero Consorzio di Ragusa, inoltre, ha rappresentato, con altrettanta evidenza, l’aspetto determinante per dipanare una matassa che si era fatta davvero intricata. E che lo stesso Prefetto, sottolinea senza altre possibili interpretazioni.
Da parte sua, il Sindaco Cassì ribadisce la bontà del percorso che aveva deciso di seguire, rispedendo al mittente le critiche e le polemiche.
E’ altrettanto evidente, però, che il corto circuito comunicativo, mediatico e soprattutto politico che si era determinato dopo la scelta tracciata dall’Amministrazione Comunale, sta virando decisamente verso una correzione di rotta importante, subita, più che voluta, almeno è quanto appare agli osservatori, dal primo cittadino. Lo dimostra anche l’ulteriore proroga di un mese del bando, di cui, se non fossero emersi i problemi sollevati, non ci sarebbe stato bisogno. Dall’avvitamento cui si era giunti, grazie all’intervento congiunto di Prefetto e Libero Consorzio, si può ora tornare ad una navigazione più tranquilla. E a scelte che possono valorizzare ulteriormente un bene dell’intera comunità.
3,981 visualizzazioni totali, 3 visualizzazioni oggi