Un dato, per una volta, positivo. Ma che non autorizza, certo, particolari festeggiamenti.
A Ragusa si pagano ancora più stipendi che pensioni. Sono 112mila gli emolumenti erogati mensilmente nel territorio ibleo, contro le 103mila pensioni pagate. Più 9mila unità, che non è poco, considerando il dato nazionale.
La provincia di Ragusa è al 31esimo posto in Italia, tra le 50 province del territorio nazionale che possono vantare un saldo positivo.
Non solo: è la prima in Sicilia, e l’unica, nell’isola, con un segno più.
Un dato importante, specie se si considera che, proprio la Sicilia, è ultima in Italia tra le regioni.
Detto questo, il dato nel Mezzogiorno d’Italia, come elaborato dalla Cgia di Mestre, spaventa.
“Nel Mezzogiorno – sottolinea lo studio – si pagano più pensioni che stipendi, ma nel giro di qualche anno il sorpasso è destinato a compiersi anche nel resto del Paese. Secondo alcune previsioni entro il 2028 sono destinati a uscire dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età 2,9 milioni di italiani, di cui 2,1 milioni sono attualmente occupati nelle regioni centrosettentrionali.
E’ evidente, visto la grave crisi demografica in atto, che difficilmente riusciremo a rimpiazzare tutti questi lavoratori che non saranno più tenuti a timbrare il cartellino ogni giorno. Insomma, gli assegni erogati dall’Inps sono destinati a superare le buste paga degli operai e degli impiegati occupati nelle nostre fabbriche e nei nostri uffici, anche nelle ripartizioni geografiche del Centro e del Nord, mettendo così a rischio – conclude lo studio Cgia – la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario e previdenziale”.
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