Nuova tappa della querelle legata all’Amministratore Unico di Iblea Acque, Franco Poidomani.
In apertura dell’assemblea di ieri dei Sindaci iblei soci dell’ente, Poidomani, si è riservato di confutare il parere legale pervenuto tramite propri legali ed ha manifestato la disponibilità a proseguire a titolo gratuito nel proprio incarico, come peraltro già accade dal febbraio di quest’anno, fino al termine del mandato previsto nella primavera del 2025. L’amministratore unico ha quindi lasciato i lavori, dichiarando formalmente chiusa l’assemblea.
I sindaci presenti hanno proseguito la riunione in via informale e, dopo articolato confronto, preso atto delle conclusioni cui è pervenuto il professionista incaricato di fornire un parere legale pro-veritate, avv. Harald Bonura secondo cui:
1. la Società – in quanto controllata da pubbliche amministrazioni locali, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 – ricade nell’ambito di applicazione del divieto di cui all’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012 (s.m.i.), anche in considerazione dell’espresso richiamo operato dall’articolo 11, comma 1, ultimo periodo, del TUSPP;
2. in ragione di ciò, la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito;
“Tenuto conto della volontà manifestata dall’amministratore unico di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico;
hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere intanto formalmente all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione”.
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