Debutto ufficiale, mercoledì scorso a Palazzo Spadaro a Scicli, del progetto “Nessuno Escluso”, finanziato a valere su fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e finalizzato alla realizzazione di interventi strutturati per arginare la povertà educativa attraverso il potenziamento di servizi socioeducativi a favore dei minori.
Il progetto, che avrà la durata di due anni, prevede la realizzazione di attività a contrasto della povertà educativa con l’implementazione di un centro formativo e ricreativo per bambini con disabilità e BES (Bisogni Educativi Speciali), percorsi formativi per minori riguardo le competenze relazionali affettive e sulle discipline STEM (materie scientifiche legate all’interdisciplinarietà), laboratori culturali, corsi di informatica ed esperienze di giornalismo digitale, l’attivazione di una equipe psico-sociale negli Istituti Scolastici.
Il Capofila del progetto, il Consorzio Martin Luther King di Firenze, per la realizzazione delle attività si avvale della sua sede operativa presso “MH Casa delle Culture” di Scicli.
“La creazione di una partnership di soggetti pubblici ed enti del Terzo Settore – ha spiegato nel corso della presentazione di ieri pomeriggio la referente del Capofila Giovanna Scifo – ha rappresentato un tassello fondamentale nella modulazione del progetto, essendo forte il convincimento che solo il fare rete porti ad azioni di rafforzamento del processo educativo”.
Le attività partiranno a fine mese e coinvolgeranno, in qualità di partner, il Comune di Scicli, gli Istituti Comprensivi “Don Milani” di Scicli e “Raffaele Poidomani” di Modica, l’Associazione Piccoli Fratelli, LAbCasa Gialla sul Molo APS, la Cooperativa Agire, l’Associazione I Clown Dottori di Ci ridiamo su e l’Associazione di Promozione Sociale Migration Island.
E proprio sul concetto di fare rete è intervenuto il primo cittadino di Scicli Mario Marino sottolineando come: “Oggi è impensabile vivere e agire a compartimenti stagni, siamo un unico territorio provinciale che necessariamente deve fare rete e parlare lo stesso linguaggio esteso a tutti gli ambiti di azione, a cominciare certamente dalla progettazione a favore delle fasce deboli. La concretizzazione nel mettere insieme enti istituzionali e associazioni del terzo settore sta creando la giusta sinergia per fare e non solo stare a guardare ciò che accade intorno nei territori che viviamo”.
A chiudere i lavori, l’intervento della dott.ssa Natalia Carpanzano, project manager del progetto: “Il miglioramento dell’inclusione scolastica e del successo formativo dei minori seguiti sono gli obbiettivi principali delle attività progettuali. Siamo inoltre certi che il rafforzamento delle competenze sociali, artistico-ricreative, scientifico-tecnologiche e di cittadinanza attiva siano un ottimo viatico alla prevenzione e al contrasto di dipendenze e del fenomeno del bullismo. Avremo due anni di tempo, insieme ai partner del progetto, per attenzionare gli ambiti preposti e renderli parte attiva di questo bellissimo viaggio di inclusione e formazione”.
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