Oltre 62mila giovani abbandonano prematuramente gli studi. Un dato secondo solo alla Campania.
Questo il numero più importante legato al tema, sempre attuale, della povertà educativa, in un anno scolastico iniziato da appena due settimane.
Il dato, fornito dalla Cgia di Mestre, mostra come la Sicilia, nonostante un calo rispetto al 2019 e al 2022, intorno al 5 per cento complessivo, risulti ancora seconda, appena dietro la Sardegna, per incidenza percentuale di giovani che abbandonano gli studi.
Secondo l’ultima elaborazione compiuta dall’Ufficio studi della CGIA su dati Eurostat e Istat, ben 431mila hanno deciso da tempo di non andare più a scuola o seguire un percorso di formazione, in tutta Italia.
Sono persone in età tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola; al più hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale della durata superiore a 2 anni e in questo momento non frequentano alcun corso scolastico o formativo.
Insomma, sono giovani che a mala pena hanno assolto l’obbligo scolastico.
Un tema, quello della povertà educativa, molto sentito nel Mezzogiorno, ma con una presenza altrettanto preoccupante anche in alcune aree geografiche del Nord.
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