Una nota di Direzione Ragusa, il nuovo movimento voluto dal Sindaco, Peppe Cassì, che, di concerto con il primo cittadino, sottolineano alcuni aspetti rispetto ai rilievi sollevati dall’opposizione nel Consiglio Comunale di lunedì.
“Il sindaco svende il Castello per 30.000€ l’anno”, hanno ripetuto le opposizioni per mesi, omettendo che la proposta di Pspp ricevuta (la proposta “di partenza”, in attesa che ne arrivino altre) prevede anche che il privato si faccia carico delle spese di gestione di Donnafugata e al contempo investa su Castello, Parco e Mudeco 1,5 milioni l’anno. Non proprio dettagli da omettere.
Ma soprattutto hanno sparato ogni cifra sugli utili che il Castello oggi genererebbe, venendo smentiti da una relazione che dimostra come negli ultimi 5 anni le spese di gestione di Donnafugata abbiano superato gli incassi di circa 100.000€ l’anno. Stranamente, chi in queste settimane è stato un prolifico autore di comunicati stampa ora si è ben guardato dal pubblicare le cifre corrette.
Proprio partendo da questi dati, convinti che il potenziale di Donnafugata sia ben maggiore, l’Amministrazione Cassì ha previsto già nel suo programma elettorale una cogestione privata, per beneficiare di investimenti in personale e promozione – per fare solo due esempi – che un Comune non può semplicemente permettersi. Esattamente come avviene in tutta Italia.
2) Parliamo proprio di programma elettorale. Come ha ben affermato l’assessore Giorgio Massari nell’ultima seduta consiliare, chi oggi si definisce contrario – e lo ha ribadito ieri! – a una cogestione privata del patrimonio, alle scorse elezioni ha sottoscritto un programma elettorale che recitava così: “Attraverso il coinvolgimento di operatori privati, l’Amministrazione dovrà assicurare una più efficace gestione del Castello e del Parco di Donnafugata, dell’Auditorium San Vincenzo Ferreri, di Palazzo Cosentini, di Palazzo Zacco e dei nuovi spazi che saranno realizzati nell’ambito della nuova proposta culturale messa in campo.”
Basterebbero questi due punti per comprendere quanto siano pretestuose e in malafede certe posizioni puramente politiche, che pur di attaccare l’Amministrazione sono pronte a disinformare e a rimangiarsi ciò che fino a ieri sostenevano”.
