Quando le liste d’attesa e le ”storture” della sanità pubblica colpiscono perfino un bambino non ancora nato.
E’ il senso della denuncia pubblica presentata dal Comitato Civico Articolo 32 di Ragusa che, raccogliendo le istanze dei familiari, ha raccontato, attraverso i social, una storia che, francamente, ha dell’incredibile, attraverso una lettera proprio a quel paziente, non ancora nato, che già deve affrontare i problemi di una sanità che arranca.
“Non sappiamo quale nome hanno scelto i genitori per te. Sappiamo che da cinque mesi la tua mamma custodisce la tua giovane esistenza dentro di sé. Il tuo corpo è quasi completamente formato e non si può più definire embrione, ma feto.
C’è qualcosa , però, che non va bene nel tuo cuoricino appena formato ed il medico ha prescritto un ecocardiogramma fetale da eseguire rapidamente e comunque non oltre dieci giorni.
Ovviamente, – spiega il comitato – tua mamma si è subito rivolta alla struttura sanitaria pubblica e gli è stato risposto che soltanto a metà dicembre si potrà eseguire l’accertamento.
Tu, pur non essendo ancora nato, stai già vivendo le tragiche conseguenze di una scelta scellerata che non garantisce più la prevenzione e neppure la cura.
Sappi caro bambino che la nostra associazione ,assieme alla tua mamma , stanno lottando per ottenere quel diritto essenziale garantito dalla Costituzione.
Noi non molliamo , non mollare neppure tu ! – conclude il Comitato – Faremo qualunque cosa perchè quella ecocardiografia fetale venga eseguita al più presto”.
