E’ un sindacato che punta sempre più ai giovani. Nasce nella Cisl Fp Sicilia il coordinamento Giovani. Lo ha stabilito oggi il Consiglio generale della federazione regionale della Funzione pubblica approvando all’unanimità una modifica del regolamento di attuazione dello Statuto. “Il nostro obiettivo – ha detto il segretario generale della Cisl Fp Sicilia Daniele Passanisi – è quello di rendere concreto ed effettivo il ricambio generazionale del sindacato, includendo il più possibile nel lavoro quotidiano gli under 35, favorendo la loro partecipazione a tutte le attività, affinché si costruiscano nuove dinamiche e nuovi linguaggi, più aderenti al mondo del lavoro del pubblico impiego che cambia costantemente sotto i nostri occhi”.
Passanisi, nel corso dell’intervento nel suo primo Consiglio generale, che ha visto la presenza, tra gli altri, del neosegretario regionale Usr Sicilia Leonardo La Piana e del segretario nazionale della Cisl Fp Angelo Marinelli, ha parlato anche di una “visione che dobbiamo assumere che si fonda necessariamente sui nostri valori di sempre che rendono la Cisl alternativa ad altri modelli sindacali”. I dati del proselitismo in crescita raccontano di un modello di fare sindacato nell’isola che, è stato chiarito durante i lavori di questa mattina, si ispira prioritariamente a quello indicato dalla segreteria nazionale: competenze trasversali, formazione delle prime linee, capillarità.
Passanisi, poi, ha puntato l’attenzione sulle prossime elezioni per le Rsu nei luoghi di lavoro. “Sarà, nel 2025 – ha spiegato – un appuntamento cruciale per riaffermare la nostra presenza e dimostrare che la Cisl Fp Sicilia è ogni giorno al fianco dei lavoratori e non solo durante la campagna elettorale. Ecco perché dobbiamo intensificare la nostra attività quotidiana, mettere in campo progetti e idee, alzando la guardia. Perché è il fare che attiva qualcosa nel territorio, crea movimento; il non fare genera appiattimento”. “Nel frattempo – ha precisato il segretario generale Passanisi – stiamo affrontando con il piglio giusto le vertenze di caratura nazionale e regionale e sostenendo, quando chiamati, quelle di ogni singolo territorio. La più complessa è quella che ci vede impegnati duramente ad archiviare alcune brutte pagine di precariato che ancora oggi resistono nella pubblica amministrazione. La nostra regione è vittima di un fenomeno che si sta allargando sempre più a macchia d’olio: enti locali in dissesto o predissesto, spesso non in regola con la contabilità, e quindi enti che non possono stabilizzare i loro precari storici o Asu”.
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