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Liceo Carducci Comiso, interviene il Sindaco Schembari

Il Sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, interviene per fare chiarezza sulla questione delle aule del liceo Carducci di via Roma : “Nessun allarme sociale. Fare chiarezza e infondere serenità è il dovere precipuo di chi riveste, a qualsiasi titolo, un ruolo di responsabilità”.

“Il Liceo Carducci di Comiso ha da molti anni sofferto di una certa carenza di aule in rapporto al numero degli studenti – spiega il sindaco-.

Tant’è vero che, per ovviare alla innaturale separazione tra triennio e biennio della sezione classica protrattasi per un decennio, appena eletta sindaco ho stipulato una convenzione con l’ente Provincia – nella cui competenza rientrano tutti gli istituti di istruzione superiore- che ha assegnato un’ala della Scuola Media “G.Verga” al Liceo comisano.

Tale convenzione è già scaduta e, nonostante la crescita di iscritti anche in quell’istituto comprensivo, nonostante gli istituti di ordine secondario di secondo grado non rientrino nelle competenze del sindaco, sono riuscita ad ottenere dalla DS del “Verga” la proroga di tale convenzione al prossimo 30 giugno, quindi per tutto l’anno scolastico in corso, senza ulteriori ripercussioni per i liceali ed i loro docenti, attualmente lì ospitati. Da circa due anni e mezzo a questa parte, grazie ad un cospicuo finanziamento PNRR (3 milioni e mezzo di euro), l’ente provinciale ha avviato fondamentali lavori di consolidamento strutturale del plesso del “Carducci” sito in via Roma.

Da allora- ancora il primo cittadino –  le classi di tale plesso sono state distribuite tra l’edificio del Liceo artistico in viale della Resistenza, quello dell’Istituto tecnico-economico di corso Ho Chi Min, oltre ad alcune aule prese in affitto dall’ente provinciale presso l’Istituto paritario “La cultura”: è chiaro che si tratta di un sacrificio, per quanto temporaneo, tanto per gli alunni quanto per gli insegnanti, costretti a spostarsi durante la giornata lavorativa da una ad un’altra sede.

Per di più, i lavori sulla sede di via Roma hanno subito un arresto ed un conseguente prolungamento nei tempi di esecuzione a causa di inconvenienti sorti durante le fasi di lavorazione, che hanno imposto revisioni progettuali con conseguenti ricalcoli, ma per la sicurezza di alunni ed operatori della scuola non si possono cercare “scappatoie” di sorta. Infine, la costituzione della sezione musicale ha comportato una crescita nel numero degli iscritti, con conseguente necessità di spazi.

Abbiamo però il dovere superiore, soprattutto quando ricopriamo ruoli di grande responsabilità, di collaborare tra istituzioni e di rassicurare i nostri utenti, altrimenti il rischio di una emorragia di iscrizioni nel nostro illustre Liceo, ed in tutte le sezioni in cui si articola la sua offerta formativa, potrebbe farsi viepiù preoccupante. E nessuna delle istituzioni interessate, da quelle scolastiche a quelle che amministrano la cosa pubblica vorrebbe mai un tale detrimento – credo di poterlo affermare con certezza-! Per rasserenare tutti, – ancora la Schembari -oltre al mantenimento dell’attuale ubicazione delle classi fino alla conclusione del corrente anno scolastico, riporto le rassicurazioni dell’ufficio tecnico provinciale che sostiene di poter rispettare i tempi di esecuzione delle lavorazioni e di restituzione del plesso di via Roma entro marzo 2026; che, al contempo ha già progettato la costruzione di 10 nuove aule e di un ampio locale da adibire ad aula insegnanti e riunioni, con strutture modulari, che saranno erette proprio di fronte all’attuale ingresso da via Anna Romano Assenza, adiacente al nuovo parcheggio auto per cui il comune ha ottenuto il finanziamento ed avvierà i lavori entro il 2024.

Lo spazio, in quel luogo, poi, è sufficientemente ampio per prevedere nel futuro ulteriori ampliamenti, in concomitanza con il crescere del numero degli iscritti e per le ulteriori esigenze in termini di aule dedicate ad attività laboratoriali e di potenziamento. Pertanto, – conclude il sindaco di Comiso-  nessun allarme sociale, ma semplicemente il lavoro attento e collaborativo tra enti ed istituzioni, che lavorano tutti con l’unico intento del bene e della crescita delle attuali e future generazioni”.

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