Individuare le azioni più idonee affinché il percorso di valorizzazione del lavoro sociale sia sostenuto, con l’obiettivo di conferire maggiore qualità ai servizi resi, riconoscendo il nuovo costo del lavoro derivante dal rinnovo nonché il valore delle persone che operano nei suddetti ambiti.
E’ il senso della richiesta rivolta al prefetto di Ragusa da Confcooperative (Luca Campisi), Gianni Rollo (Legacoop), Graziana Stracquadanio (Fp Cgil), Salvatore Scannavino (Fisascat Cisl) e Anna Floridia (Uiltucs Uil) che verte sul rinnovo del Ccnl cooperazione sociale.
“Le parti firmatarie, consapevoli dell’importanza del presente Ccnl – è spiegato nel documento inviato al prefetto – hanno ritenuto strategico rafforzare l’attenzione sulla qualità e l’importanza del lavoro sociale, in considerazione della numerosità delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali tale Ccnl va applicato, in ragione dell’importanza del ruolo della cooperazione sociale nei servizi rivolti alle persone, alle famiglie e alle comunità, spesso in condizioni di svantaggio, difficoltà o necessità rilevanti.
Ecco perché, nella convinzione che il lavoro sociale vada valorizzato e tutelato, le parti firmatarie hanno inteso: farsi promotrici di una vasta azione di dialogo e confronto con tutti i livelli della Pubblica amministrazione al fine di promuovere e coniugare legalità e diritti nel sistema degli appalti pubblici; considerare irrinunciabile la garanzia del pieno rispetto della disciplina legislativa e contrattuale in materia di lavoro, regolarità contributiva, assicurativa e di sicurezza nei luoghi di lavoro anche al fine di rispondere al dettato costituzionale dell’art. 36; considerare fondamentale, anche per la misurazione della qualità del sistema degli appalti, la valorizzazione del lavoro e delle professionalità”.
I firmatari del Ccnl sottolineano che il rinnovo contrattuale ha introdotto pattiziamente alcuni articolati, al fine di valorizzare maggiormente il riconoscimento della cooperazione sociale, in ambito sia normativo che economico. E per questo motivo si chiede che la Prefettura possa farsi garante dell’attivazione di questo nuovo percorso anche in ambito provinciale, invitando le Pubbliche amministrazioni a prevedere le nuove previsioni contrattuali nella predisposizione dei nuovi bandi o adeguando il peso finanziario di quelli già avviati.
2,281 visualizzazioni totali, 3 visualizzazioni oggi