Le spese “obbligate” sostenute mensilmente nel 2023 dalle famiglie italiane – vale a dire quelle che riguardano indicativamente l’acquisto di cibo, carburante e bollette – hanno raggiunto i 1.191 euro, pari al 56 per cento della spesa totale che, invece, in valore assoluto si è attestata a 2.128 euro.
Queste le informazioni elaborate dall’Ufficio studi della CGIA.
A causa, sicuramente, anche del forte aumento dell’inflazione e della conseguente erosione degli stipendi che si sono verificati in questi anni, molte famiglie sono state costrette a concentrare gli acquisti in particolare per “vivere” e per recarsi/tornare dai luoghi di lavoro/studio.
Scomponendo i 1.191 euro di spesa mensile obbligata, constatiamo che 526 euro sono riconducibili all’acquisto di beni alimentari e bevande analcoliche, 374 per la manutenzione della casa, bollette e spese condominiali e 291 per i trasporti, ovvero per il pieno dell’auto e per gli abbonamenti su bus/tram/metro/treni.
A questi 1.191 euro vanno sommati 937 euro che, invece, sono ascrivibili alla cosiddetta spesa complementare, che fa salire la spesa complessiva media nazionale a 2.128 euro.
La Sicilia, in questa speciale classifica, si attesta al 7° posto tra le Regioni italiane.
E’ di 1.098 euro la spesa per cibo, casa e trasporti, mentre quella complementare è di 789 euro, per un totale di 1.887 euro mensili e un’incidenza delle spese “primarie” del 58,2%, in una graduatoria che vede proprio le Regioni del Sud, purtroppo, ai primi posti.
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