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Scicli – Il Comune e i debiti. “Nel passato troppe assunzioni”

Con una nota molto dettagliata su fatti e numeri, il Comitato Cambiare Scicli rappresentato da Giuseppe Implatini interviene sulla situazione finanziaria del Comune di Scicli ripercorrendo la storia dei conti e puntando il dito contro una decennale gestione sbagliata dell’Ente. “Come è noto- si legge nella nota- il Piano di Riequilibrio Finanziario 2015-2024 è stato approvato dal Comune di Scicli al fine di ripianare l’enorme debito accumulato in tanti anni di pessima gestione dell’ente. Ma dopo nove anni di Piano di Riequilibrio, con la tassazione locale al massimo, la situazione finanziaria del Comune permane critica in quanto il debito oltrepassa 19 milioni di euro come da Rendiconto 2023, generando un esborso annuo di interessi passivi di 563 mila euro che assomma negli ultimi nove anni alla enorme cifra di oltre 4,5 milioni di euro”. Per Implatini una causa dello status quo va ricercata nelle assunzioni, troppo “facili” fatte in passato che hanno portato ad un surplus di dipendenti. “Dall’analisi dei dati – afferma infatti Implatini-  risulta che il Comune negli anni 90 aveva oltre 300 dipendenti raggiungendo nel 2008 il numero di 345 vale a dire 1 dipendente ogni 76 abitanti (n. abitanti 26.022/345) e una spesa per il personale di € 10,4 milioni che incideva nella misura di oltre il 51% del totale della spesa corrente. In sintesi su 100 € di spesa corrente del Comune oltre 51 € servivano a pagare il personale dipendente. Ulteriore aggravio i debiti per espropri di terreni non pagati che dopo le sentenze dei Tribunali hanno subito un rilevante aumento per interessi passivi e spese di giudizio. E poi la mancata riscossione di una parte dei crediti dei Comuni di Modica, Ispica e Pozzallo per conferimenti presso la discarica di C/da San Biagio, seguita dalla scarsa capacità di riscuotere le entrate correnti del Comune, originata principalmente dall’aumento spropositato delle tassazione locale (Imu-Tasi-Tari-Canoni idrici etc.).

 

Infine la gestione dei locali comunali che furono concessi in locazione a partiti e sindacati, senza contratti e con pagamento di canoni irrisori. Ad esempio la CGIL di Scicli pagava nel 1980 – per un’intera ala del palazzo comunale di mq 247 – la cifra simbolica di 5.855 lire al mese, al valore attuale 20 euro, mentre il Comune pagava fitti passivi di oltre 90 milioni di lire l’anno.

 

In ultimo la responsabilità politica della creazione di questo enorme debito ricade principalmente sui partiti egemoni che hanno gestito il Comune di Scicli vale a dire il PCI e la DC con il concorso dei partiti minori. Oggi i vecchi partiti hanno cambiato nome e a livello locale si sono trasformati in movimenti civici ma la vecchia mentalità di gestione del potere rimane immutata, per cui l’unico movente della maggior parte dell’attuale classe politica è l’interesse personale rivolto alla acquisizione delle ricche indennità di funzione e dei gettoni di presenza riservati agli stessi.

In conclusione vogliamo evidenziare che la democrazia è un sistema di minoranze organizzate, le quali riescono a opprimere la maggioranza dei cittadini disorganizzati e sfiduciati, per cui è necessario organizzarci almeno per limitare i danni che la politica locale causa ai propri cittadini. Vogliamo inoltre ricordare che in democrazia contano soltanto i numeri e non le istanze di giustizia”.

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