Dopo l’approvazione della Giunta e il passaggio dei Revisori dei Conti, la delibera del dissesto del Comune di Modica approderà in Consiglio Comunale che dovrà dare il via definitivo al procedimento che, di fatto, sancirà il fallimento dell’Ente. Ma l’esito in Consiglio sarà scontato? In teoria si, perché in giunta la delibera è stata approvata all’unanimità, ma nei fatti il percorso che ha portato l’amministrazione a questo esito è stato tortuoso e non privo di tensioni e scontri. Per arrivare all’approvazione della delibera ci sono volute parecchie ore e pare che la sindaca sia arrivata a minacciare anche le dimissioni e la revoca di alcuni assessori. Dal punto di vista politico questa decisione segna un punto cruciale nel percorso amministrativo della Monisteri che prende nettamente le distanze dal suo padre putativo, ovvero dal deputato Ignazio Abbate che invece si è sempre opposto all’idea del dissesto. Un segnale di ribellione e discontinuità che pare non sia stato digerito dai fedelissimi del deputato DC che, numeri alla mano, ha la netta maggioranza in Consiglio. Non votare il dissesto, però, sarebbe un atto di grandi responsabilità nei confronti della città e della Corte Dei Conti chiamata a rivedere gli atti e inviare il tutto alla Procura Regionale che indagherà su responsabilità, appunto, e danni causati all’erario. Di certo da oggi Modica inizia una nuova fase politica, amministrativa ed economia, una fase in cui gli equilibri non saranno più gli stessi e, probabilmente, le spaccature saranno più evidenti.