A Modica è sempre acceso il dibattito sul dissesto. Tra gli interventi si registra anche quello di Antonello Buscema, sindaco dal 2008 al 2013 che si è sentito tirare in ballo dalle dichiarazioni del primo cittadino Maria Monisteri che, per quanto concerne il crack del Comune, ha parlato di origini lontane. “Non si può equiparare- dice Buscema- chi ha fatto arrivare alle casse del Comune circa 64 milioni di euro per pagare i creditori e chi non è nemmeno riuscito a spenderli interamente questi fondi, fino al punto di vedersi costretto a restituirli in parte alla Cassa Depositi e Prestiti, mentre nuovi debiti, maggiori dei precedenti, si andavano consolidando.
Non si può affermare che ha agito con la stessa cura chi come me e la mia amministrazione, dal 1°gennaio 2013, il giorno dopo la sua approvazione, cominciò ad attuare il piano di riequilibrio con grandi sacrifici, e chi, appena eletto, decise di farne un altro, approvato dopo anni e quindi inapplicabile ed inefficace nei fatti. Anche perché quotidianamente contraddetto dall’allegra politica finanziaria praticata al contempo.
Né è possibile- continua l’ex sindaco- accettare che si dica che occorre un progetto nuovo per il futuro della Città senza voltarsi indietro.
Guardare al passato è indispensabile non per piangere sul latte versato ma per capire gli errori fatti ed evitare di ripeterli in futuro. Ogni progetto di sviluppo che non sappia trarre dal passato le indicazioni da seguire e gli errori da evitare è destinato al fallimento, come la storia ci insegna”
Per Fratelli d’Italia Modica – con l’approvazione del dissesto si mette a nudo la responsabilità politica di una classe dirigente che dovrebbe prendere atto della propria incapacità amministrativa, non solo per la mancanza di idee, progetti e prospettive ma, soprattutto, per non avere evidenziato con tempestività le passività e adottato conseguentemente gli atti necessari di riequilibrio e copertura.