È iniziato a Ragusa il processo davanti al giudice monocratico a carico delle due dipendenti del consultorio familiare ASP di Vittoria. Devono rispondere in concorso, di truffa ai danni dello Stato con l’aggravante di aver violato i doveri inerenti al pubblico servizio, il loro comportamento avrebbe infatti creato delle ripercussioni sulla continuità e l’efficienza del servizio.
Dalle indagini della Guardia di Finanza, eseguite da gennaio a novembre 2019 con la collaborazione dell’ASP 7 è emerso come alcuni dipendenti, pur non presenti a lavoro, facevano timbrare il proprio cartellino da colleghi compiacenti. Dai pedinamenti e dalle intercettazioni video è stato appurato come i dipendenti si allontanassero abitualmente dal luogo di lavoro per girovagare per le vie cittadine, andare in palestra, fare la spesa o dedicarsi ad altre esigenze personali. Per la Guardia di Finanza: “un sistema ben rodato di fraudolenta e reciproca solidarietà e mutua collaborazione fra dirigenti, medici e paramedici, colti a timbrare i cartellini oltre che per loro stessi anche per conto di altri”. Le imputate, una ausiliaria di 57 anni e un’infermiera di 60 anni sono difese dall’avvocato Santino Garufi. Per il medico coinvolto negli stessi fatti si è già proceduto con rito alternativo. Il titolare del procedimento e che ha coordinato le attività di indagine è il sostituto Procuratore Gaetano Scollo.
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