C’è attesa per la discussione in Consiglio della delibera approvata dalla Giunta Monisteri che decreta il dissesto finanziario dell’Ente. L’esito non dovrebbe essere in discussione anche perché il voto contrario non gioverebbe a nessuno. Sarebbe solo una presa di posizione politica, ed ecco perché, quindi, l’uso del condizionale sull’esito finale. La contrarietà all’approvazione del dissesto del deputato regionale, ex sindaco, Ignazio Abbate è oramai risaputa, ma fino a che punto sarà manifestata? È apparsa anche abbastanza chiara (seppur celata), in questi giorni, la presa di distanza della sindaca dal suo ex mentore politico. E poi c’è anche il comunicato firmato da 12 consiglieri della maggioranza che confermano sostegno al sindaco chiedendo un cambio di rotta politico. È spontaneo chiedersi: cambio di rotta rispetto a chi e che cosa? Questo naturalmente fa pensare ad una maggioranza ormai spaccata, divisa in due.
Ma andiamo a quello che succederà:
da quanto ne sappiamo la delibera in questione è ancora al vaglio dei revisori dei conti, poi dovrà passare dalla commissione Bilancio e poi, finalmente arriverà in aula.
L’approvazione della stessa rappresenterà, in qualche modo, una data zero per la gestione dell’Ente: da quel momento la Prefettura nominerà tre commissari liquidatori per la gestione della massa debitoria. Giunta e Consiglio restano in carica per l’ordinaria amministrazione lavorando in dodicesimi sulla base dell’ultimo consuntivo approvato.
Nella ipotesi remota invece di una mancata approvazione della delibera di dissesto, la palla passerà alla Corte dei Conti che decreterà il dissesto, verrà nominato sempre l’organismo di liquidazione, Giunta e Consiglio rimarranno comunque in carica. È pacifico che questa seconda ipotesi porterebbe a misure più aspre.
La Corte dei Conti, tra l’altro, sarà anche chiamata a verificare eventuali danni causati all’erario e, in quella ipotesi, entra in gioco la Procura Regionale che dovrà appurare eventuali reati e responsabilità.
Sull’argomento abbiamo anche sentito il presidente della Commissione Bilancio Alessio Ruffino che si è limitato a dire solo di essere in attesa del ricevimento della delibera, ma sulla questione non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni.
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