Terza udienza ieri del processo che vede imputato Mario Chiavola presidente dell’associazione politico culturale, “Ragusa in movimento” per aver fatto il saluto romano in occasione di una manifestazione organizzata da Casapound a Ragusa il 29 aprile del 2021. A depositare la denuncia è stato il presidente di ANPI Ragusa associazione nazionale dei partigiani d’Italia – rappresentata in provincia dal senatore Gianni Battaglia. L’Anpi, tra l’altro, assistita dall’avvocato Mimmo Barone, si è costituita parte civile. E tra le persone sentite ieri nel corso del dibattimento dinnanzi al giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Francesca Aprile, anche il senatore Battaglia oltre che gli agenti della Digos. L’iniziativa del 29 aprile 2021, regolarmente autorizzata, fu organizzata da Casapound Italia commemorare Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù aggredito il 13 marzo del 1975 da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia. Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione. I responsabili furono identificati dieci anni dopo l’accaduto. A sollevare il polverone fu un post del segretario del PD Giuseppe Calabrese che ha accusato i presenti di apologia del fascismo per la scritta “camerati” scritta sul nastro nero attaccato nella corona commemorativa. E poi il saluto romano di Mario Chiavola per rispondere alla chiamata del presente. “Sono convinto- commenta l’avvocato Michele Savarese, legale di Mario Chiavola- che in linea con le recenti sentenze della Suprema Corte di Cassazione, si possa presto concludere questa vicenda con una sentenza assolutoria che metta fine ad un processo a mio avviso privo di una qualunque rilevanza penale. Sul fatto poi che dopo che dopo quasi novant’anni ancora si parli di fascismo e soprattutto di antifascismo ognuno di noi può esprimere le proprie valutazioni. Io lo ritengo ai limiti del grottesco” Per l’accusa, invece, nella manifestazione del 29 aprile del 2021 si è consumato il reato di apologia del fascismo.
