Una lettera al vescovo di Noto, Monsignor Salvatore Rumeo, per chiedere un suo intervento al fine di ridare dignità ai defunti sepolti in una parte del cimitero di Modica non accessibile ormai da circa 10 anni. A scriverla ed inviarla lo studioso Piergiorgio Barone che da anni prova a sollevare la questione senza ottenere risultati. Barone spiega al Vescovo che da tempo si registra lo stato di abbandono delle tombe inaccessibili a centinaia di famiglie con particolare riferimento ai quattromila loculi della cooperativa funeraria Di Vittorio, ormai transennata da anni, impraticabile e con rischio di crolli. “Non più un fiore- scrive Barone-, non più una lampada o una candela; non più una preghiera o un bacio dinanzi a quelle lapidi. Con raccolte di firme, richieste di incontri, mail pec, lettere raccomandate, questi cittadini si sono rivolti ai sindaci e anche all’allora commissaria straordinaria del Libero Ficano con la speranza di poter risolvere qualcosa, ma ancora tutto tace. E’ per questo motivo che quindi, Piergiorgio Barone, ha deciso di rivolgersi al Vescovo di Noto che, come si sa, non è nuovo ad intestarsi questo tipo di battaglie. Molti ad esempio ricorderanno l’interessamento del Vescovo per la riapertura di piazza Madonna delle Grazie inspiegabilmente. In quella occasione Rumeo di rivolse direttamente al Prefetto e in poco tempo i blocchi alla piazza sono stati rimossi.
POCO FA LA RISPOSTA DEL VESCOVO
Mons. Rumeo risponde alle sollecitazioni del Prof. Barone, evidenziando come la Chiesa, sempre attenta e vicina ai vivi come ai defunti, anche in questo delicato frangente, non mancherà di confrontarsi serenamente e costruttivamente con le Autorità competenti, per una felice risoluzione di questo annosa questione del Cimitero, senza mancare tuttavia di impegnarsi in progetti pastorali concreti che riformino in profondità la Chiesa e siano di aiuto all’edificazione di una “Città dell’uomo” degna di questo nome.
