A Vittoria è polemica sulle mega discarica di rifiuti pericolosi di contrada Passo Scarparo-Castellazzo, una polemica che si sta consumando tra Riccardo Zingaro, attivista di Terre Pulite e il sindaco Aiello che respinge con forza l’accusa di immobilismo sulla rimozione dei rifiuti in questione. Parliamo della discarica di Casmenea Petra, azienda adibita allo stoccaggio fallita e poi sequestrata e parliamo di rifiuti di dubbia provenienza, non si capisce cosa contengano, ma erano imballati allo stesso identico modo di quelli rivenuti ad Acate, nello stesso periodo, e finiti agli onori della cronaca perché, tra i cumuli, erano stati trovati certificati provenienti dai Comuni di Catania e Siracusa ma anche della filigrana di denaro della Banca d’Italia. Accanto ai cumuli di rifiuti di Acate c’era anche una enorme buca che, per Zingaro, è la prova evidente che il progetto era quello di interrarli e far sparire ogni traccia. Oggi questi cumuli di rifiuti pericolosi sia a Vittoria che ad Acate, rappresentano un pericolo per l’ambiente e, quindi, per le persone ed è per questo che l’attivista sollecita interventi immediati per la rimozione degli stessi. Ora il sindaco di Vittoria risponde a Zingaro affermando che l’amministrazione sta affrontando con tenacia e determinazione una questione che esula dalle proprie competenze dirette. “Si cerca di mettere al riparo i veri responsabili della disastrosa quanto torbida vicenda delle autorizzazioni concesse al gruppo oscuro che attivò il grande scempio della Casmena Petra, sotto gli occhi negligenti e compiacenti degli amministratori Provinciali e Comunali del tempo – dice Aiello- Quanto sostenuto da Riccardo Zingaro è del tutto strumentale e fazioso. Non risponde a verità l’immobilismo in capo all’Amministrazione, piuttosto sono loro che ciarlano senza conoscere i fatti
“In situazioni delicate come quella che stiamo vivendo con la discarica di rifiuti pericolosi di contrada Passo Scarparo-Castellazzo – chiude Aiello non è consentito lanciare accuse o gettare discredito se non si conoscono nel dettaglio i fatti, oscurando i veri responsabili, al riparo da qualunque colpa”.
Al netto delle polemiche resta un fatto evidente: in quelle zone insiste una vera e propria bomba ecologica, che con le piogge sprigiona percolato, e siamo a poche centinaia di metri da falde acquifere e in estate a rischio incendio ed è ora che chi di dovere si attivi per rimuoverle perché, al di là delle competenze, c’è da salvaguardare la salute.
