La Cgil Sicilia scende in piazza contro il piano industriale di Eni, giudicato dannoso per l’occupazione e per il futuro produttivo dell’isola. L’11 marzo il sindacato organizzerà un presidio davanti a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione, per chiedere un intervento concreto delle istituzioni.
Nonostante le rassicurazioni e il tavolo tecnico istituito alla Regione, secondo la Cgil, il piano di Eni non offre garanzie né per i lavoratori diretti né per l’indotto e rischia di frammentare l’industria energetica siciliana in realtà isolate, incapaci di sostenersi autonomamente. A Priolo si ipotizza la nascita di una seconda bioraffineria, ma senza un’integrazione con il resto del comparto, mentre a Ragusa il processo di dismissione è già in corso, senza un progetto chiaro per il futuro.
Il sindacato denuncia l’assenza di una strategia industriale per la Sicilia e critica il silenzio delle istituzioni, accusate di non tutelare l’occupazione e lo sviluppo del territorio. Senza un piano integrato e un vero coinvolgimento della politica, la regione rischia una crisi occupazionale e produttiva che potrebbe avere conseguenze pesanti su tutto il tessuto economico locale. Per questo, la Cgil chiede un cambio di rotta e un impegno concreto per garantire un futuro sostenibile ai lavoratori del settore. Al presidio ha annunciato che prenderà parte anche il deputato del Partito democratico Nello Dipasquale
