La Sicilia sta già affrontando un’emergenza per la siccità, con solo 20 invasi collaudati su 47. Nonostante gli sforzi della Regione, tutti i 31 progetti presentati al Pnrr sono stati bocciati. Renato Schifani, presidente della Regione, ha dichiarato di aver ereditato una «situazione disastrosa». La Sicilia è infatti una delle regioni con le peggiori perdite idriche in Italia, con un tasso di dispersione pari al 56,1%, e il 76,5% dei cittadini sono serviti da fognature inadeguate.
Il fallimento al Pnrr ha alimentato polemiche, con alcuni che accusano pregiudizi antimeridionali, ma l’Osservatorio Conti Pubblici della Cattolica ha indicato come causa principale la debolezza dei progetti e le carenze amministrative locali, legate a politiche clientelari di assunzione. Nonostante le dichiarazioni di Matteo Salvini, che aveva promesso di recuperare il tempo perso, la situazione non è cambiata. Schifani ha promesso di investire 290 milioni di euro, ma la priorità non sarà data alle manutenzioni, ma alla costruzione di cinque nuovi dissalatori, da molti sconsigliati, compreso il CNR. Tre nuovi dissalatori dovrebbero essere costruiti a Porto Empedocle, Trapani e Gela, dove giacciono ormai arrugginiti quelli precedenti, abbandonati anni fa a causa dei costi proibitivi. A Gela, inoltre, si continua a pagare per il vecchio dissalatore in disuso un debito di 10,5 milioni di euro all’anno fino al 2026.
