Drammatico, crudele, straziante, ma necessario. È lo spettacolo dei Triepini andato in scena ieri sera all’interno della Chiesa Madre di Scicli. Una rappresentazione originale della Passione di Cristo che unisce spiritualità, tradizione e cultura e frutto della lunga ricerca di Amedeo Falla, ideatore e direttore artistico del progetto giunto alla quarta edizione e che per la prima volta è andato in scena esattamente 10 anni fa. I triepini (Tenebre), che trae spunto da un antico spettacolo che veniva inscenato nella sera del mercoledì santo nella chiesa della Consolazione durante l’ufficio delle Tenebre, è un racconto della Passione in dialetto sciclitano, un mix di parti recitate ed altre figurate rese intense dalle voci fuori campo di Amedeo Falla, Carmelo Trovato e Giovannella Scifo. Crudo, ma necessario dicevamo perché I tripeni non è uno spettacolo per i deboli di stomaco, non lascia di certo indifferenti, ma fa immergere lo spettatore nella dimensione e drammaticità della Passione. Il tutto reso ancora più intenso dalle marce funebri del corpo bandistico di Scicli.
Hanno recitato: Sergio Di Giovanni (Gesù), Sonia Occhipinti (Maria) Vincenzo Campailla (San Giovanni), Peppe Stimolo e Josè Falla (Giudei), Claudia Belluardo (La Veronica), Jole Trovato, Giovanna Zisa, Mirella Alfieri, Palmira Epiro, Grazia Di Martino, Cristina Arrabito, Veronica Rosati, Simona Vanasia (le Donne) – Gaia Aprile (Maddalena), Leuccio Calvo (Giuseppe d’Arimatea), Miranda Rossini, Aurora Rossini e Giovanni Stimolo (I Picciriddi).
Lo spettacolo si è aperto nel ricordo di Gianni Mansueto, un 47enne di Scicli prematuramente scomparso nella giornata di ieri, di Adolfo Padua, che faceva parte dell’Associazione Armonia Iblea- che organizza l’evento- e della signora Rosina Agolino che con i suoi racconti e i suoi canti ha contribuito a rendere vive storie e tradizioni di Scicli.
