In occasione della Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi, che si è tenuta ieri- 25 maggio-, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha espresso profonda preoccupazione rispetto ai dati pubblicati dal dossier di Telefono Azzurro, che delineano un quadro drammatico e inaccettabile. Nel 2024 sono scomparsi in Italia 8.143 minori, di cui 5.773 stranieri: solo il 49% è stato ritrovato.
Si tratta di un fenomeno che non può più essere derubricato a emergenza episodica o a problema marginale: è una vera e propria emergenza educativa, sociale e culturale, che impone l’intervento sinergico di tutte le istituzioni, a partire dalla scuola, che rappresenta il primo presidio di ascolto, prevenzione e accompagnamento dei giovani nei momenti più fragili della loro crescita.
Il CNDDU sottolinea con forza il ruolo strategico della scuola:
- come luogo di accoglienza e inclusione, soprattutto per i minori stranieri, spesso privi di reti familiari solide;
- come spazio dove costruire relazioni significative e prevenire il disagio psicologico e sociale;
- come ambiente di educazione ai diritti umani, alla consapevolezza del sé, alla tutela della dignità personale e al rispetto dell’altro;
- come punto di raccordo tra famiglie, servizi sociali e territorio, in grado di cogliere segnali di disagio e attivare tempestivamente forme di protezione.
Il 36,5% delle scomparse è dovuto a fughe da casa, un dato che ci interroga su quanto ancora ci sia da fare per costruire contesti affettivi e comunitari capaci di proteggere, comprendere e sostenere i minori, specialmente nella delicatissima fascia adolescenziale.
Il CNDDU chiede:
- l’inserimento sistematico nei curricoli scolastici di percorsi formativi sui diritti dei minori, l’educazione affettiva, il benessere psicologico e il contrasto alla dispersione scolastica;
- un potenziamento della figura dello psicologo scolastico e di équipe multidisciplinari stabili in ogni istituto, soprattutto nelle aree ad alta fragilità sociale;
- una rete nazionale permanente tra scuola, servizi sociali, forze dell’ordine e realtà del Terzo Settore impegnate nella tutela dei minori, per una risposta integrata e tempestiva ai segnali di rischio;
- una maggiore valorizzazione del numero europeo per i minori scomparsi (116.000), ancora troppo poco conosciuto, nonostante la sua importanza vitale.
La società ha il dovere morale e civile di non voltarsi dall’altra parte. Ogni minore scomparso è una storia spezzata, una domanda di aiuto non ascoltata, una responsabilità collettiva mancata.
Il CNDDU ribadisce il proprio impegno per una scuola sempre più attenta, inclusiva e proattiva nella difesa dei diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza. Non può esserci educazione senza protezione. Non può esserci scuola senza umanità.
