A cinque anni di distanza rimane ancora un mistero la morte di Larysa Lysenko, una donna ucraina di 57 anni trovata morta il 18 gennaio del 2018 in una casa del quartiere Carmine a Ragusa. La donna è stata trovata completamente nuda distesa sul letto. A determinarne il decesso un mix di alcol e psicofarmaci e, sullo sfondo, a quanto pare la richiesta di giochi erotici estremi. Per la vicenda risulta imputato il proprietario dell’appartamento che ha chiamato i soccorsi, è accusato di aver somministrato il mix di sostanze alla donna per abusarne sessualmente. L’ uomo è difeso dall’ Avv. Luca La Cava che alla scorsa udienza ha richiesto e ottenuto dal Tribunale una perizia per attestare la capacità d’ intendere e di volere del proprio assistito.
Il Dott. Giuseppe Asaro, incaricato dal collegio ha depositato la propria relazione affermando che l’uomo invece è sempre stato pienamente capace d’ intendere e di volere ed è in grado di partecipare al processo.
Il marito della donna si è costituito parte civile con l’avvocato Michele Savarese. Su di lui all’ inizio delle indagini, gli inquirenti avevano rivolto i propri sospetti ma subito ne era stata accertata l’estraneità ai fatti.
Costituiti parte civile anche la mamma e la sorella della vittima con gli avvocati Pietro Marino e Giuseppe Rabbito del foro di Caltagirone.
Il processo è stato rinviato al prossimo 21 Novembre, data in cui verranno sentiti i testimoni della Procura della Repubblica, ovvero il personale della Questura di Ragusa che ha svolto le indagini.

Avvocato Micheòe Savarese
“E’ una bruttissima vicenda, afferma l’Avv. Savarese, che ha sconvolto non solo i familiari della vittima ma anche il quartiere Carmine, dove la donna fu ritrovata morta. Purtroppo Larysa è morta a ridosso dell’inizio della pandemia causata dal virus COVID 19 e ciò ha inevitabilmente rallentato l’iter processuale. Dopo cinque anni inseguiamo la verità
