Quello dell’aeroporto di Comiso continua ad essere un tema centrale, spesso di dibattito e scontro tra chi spera e vede il bicchiere mezzo pieno e chi invece il bicchiere lo vede proprio vuoto. I più drastici, in questo senso, sono i componenti del Forum Operatori Turistici che evidenziano la gestione dello scalo degli iblei come uno spreco di denaro pubblico per interessi personali senza reali benefici per il territorio se non per pochi. Il Forum propone la privatizzazione totale e l’investimento in infrastrutture più utili come l’aeroporto di Catania, autostrade e ferrovie perché i dati turistici confermerebbero che Comiso non è essenziale per lo sviluppo locale, mentre i fondi spesi- dicono- avrebbero potuto potenziare, esempio, la sanità pubblica.
Per la CNA, invece, urge un incontro con il presidente Schifani perché la Regione deve esplicitare qual è il proprio reale interesse per l’aeroporto di Comiso. Quindi, non un intervento episodico, come accaduto con i nove milioni di euro per tre anni, quanto cristallizzare la necessità di un intervento costante che permetta una pianificazione strutturale verso l’aeroporto di Comiso e non solo per una questione di marketing territoriale. Della stessa linea anche i sindacati Cgil-Cisl e Uil di Ragusa che esprimono forte preoccupazione sul futuro dell’Aeroporto di Comiso e chiedono, così come la CNA, un incontro con il presidente della Regione per chiedere che l’Aeroporto “Pio La Torre” venga trattato alla pari degli altri aeroporti minori del Sicilia, con risorse e investimenti adeguati, ed in un contesto in cui sia la Regione ad assumere un impegno strutturale e risolutivo che possa garantire un sostegno finanziario permanente nel tempo.
Nel dibattito sull’aeroporto si è inserita anche Sincindustria Ragusa secondo cui non è più accettabile assistere a interventi frammentati e a logiche emergenziali. È il momento di una pianificazione strutturale, pluriennale, capace di garantire stabilità, crescita e occupazione”. Giorgio Cappello, presidente di Sicindustria Ragusa chiede alla Regione siciliana di assumere un impegno chiaro e duraturo per il futuro dello scalo ibleo, al pari di quanto fatto per altri scali minori dell’isola, come quello di Trapani.
Insomma sono tutti o quasi convinti che se l’aeroporto di Comiso deve restare in vita serva che la Regione intervenga in maniera strutturata come fa per gli altri scali minori, altrimenti il Pio La Torre avrà vita molto breve anche con la Continuità territoriale e le altre misure previste a partire dalla winter che, comunque, non basteranno a sistemare i bilanci.
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