La Ragusa – Catania è un investimento a perdere per tutte quelle imprese chiamate ad appaltare l’opera. Ed è questo il motivo per cui si registrano rinvii su rinvii arrivando a contarne tre in pochi mesi. Un bando quindi, quello per il progetto di raddoppio, rimandato per la terza volta con prossima data a luglio. In totale sono quattro i lotti andati in appalto e nessuna delle ditte si è fatta avanti così come pronosticato anche da Ance e Confindustria. L’annullamento infatti è stata la soluzione caldeggiata anche da Confindustria Catania, perché il caro energia ha innescato l’effetto domino su tutto il sistema: “Solo l’acciaio ha subito negli ultimi mesi un aumento del 70% – dicono gli industriali -, il legname del 78% e il bitume del 36%. Ecco perché le principali imprese di costruzione hanno inviato una diffida all’Anas” per gli importi inadeguati e fuori mercato, nonostante il loro aggiornamento sia obbligatorio per legge.
Inoltre anche il ricorso presentato al Tar da parte delle imprese aderenti all’Ance che hanno impugnato il maxi appalto da 940 milioni mandato in gara dall’Anas per il completamento di alcune tratte della Ragusa – Catania. Le imprese hanno infatti chiesto a Tar la sospensiva del bando ritenuto a perdere per via del rincaro delle materie prime. Lo stesso Tribunale Amministrativo sarà chiamato a decidere entro la fine del prossimo mese.
Nelle scorse settimane anche Confindustria Catania aveva sollevato la questione, rilevando come i rincari nel settore energia e materie prime si fossero abbattuti sulle imprese con effetti a catena sulla tenuta del sistema produttivo. “L’impatto dei maggiori costi – si legge in una nota dell’associazione degli industriali – riguarda trasversalmente una molteplicità di prodotti. Una situazione che si è ulteriormente aggravata a causa della crisi internazionale determinata dal conflitto in atto in Ucraina. Ecco perché le principali imprese di costruzione hanno inviato una diffida all’Anas nella quale si chiede l’annullamento del bando e la ripubblicazione della gara con importi adeguati e in linea con gli attuali valori di mercato. E’ incomprensibile, infatti, il motivo per il quale non si tenga in considerazione l’obbligo di aggiornare i prezziari. Un obbligo, questo, al quale si stanno giustamente attenendo altre stazioni appaltanti, come la Rete Ferroviaria Italiana, che sta procedendo ad una valutazione delle tariffe poste a base della gara riguardante un tratto della linea ferroviaria Palermo-Catania”.
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