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Botti vietati, i Comuni aderiscono all’appello Codacons

Centinaia di Sindaci aderiscono all’appello di Francesco Tanasi professore dell’Università San Raffaele e Segretario Nazionale Codacons di vietare i botti di capodanno.

Ma per Tanasi non basta e chiede a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani un tour de force e uno speciale dispiegamento di forze per effettuare controlli e sequestrare i botti pericolosi in tutte le città.

“Chi mette a rischio la vita propria e quella degli altri va denunciato – afferma Tanasi – Per questo invitiamo anche i cittadini a fotografare chi fa esplodere botti e segnalare i responsabili alle forze dell’ordine”.

Già molti comuni hanno risposto al nostro appello, emanando delibere che vietano i botti nella notte del 31 dicembre,  ma occorre fare di più. Ogni 1 gennaio si fa la triste conta di vittime e feriti in Italia legati all’uso di petardi e altri materiali fatti esplodere per festeggiare l’arrivo del nuovo anno – conclude Tanasi.

Codacons spiega che non si tratta, infatti, solo di una primitiva e pericolosa usanza, che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi, ma anche di una pseudomoda che, al di là degli incidenti, costituisce comunque un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani ed animali.

E’ bene precisare – continua Codacons- che sono pericolosi tutti i botti, non solo quelli illegali, ma anche quelli legali usati correttamente.

Al di là degli incidenti provocati da un uso improprio dei fuochi d’artificio, infatti, anche quelli perfettamente esplosi, senza inconvenienti, provocano un pericoloso aumento delle polveri sottili. La conseguenza è che il primo dell’anno nelle città si supera il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo fissato per il PM10, con un valore, a seconda della città, da doppio a triplo rispetto alla media del periodo.

Ricordiamo che per ogni aumento di 10 microgrammi di polveri sottili concentrate nell’aria, cresce del 3 per cento il rischio di problemi respiratori tipici dei bambini. Ciò significa che se si arriva a cento microgrammi il rischio aumenta del 20 per cento. A correre i maggiori rischi per la salute sono bambini, anziani, asmatici, chi soffre di patologie respiratorie e tutti quelli che hanno patologie correlabili all’inquinamento.

Inoltre è accertato che i botti fatti scoppiare in prossimità di un cane o di un altro animale domestico, producono danni irreversibili che vanno dalla morte (spesso per la paura si buttano dai balconi) allo spavento, dalla follia ai danni all’udito. Una ragione in più perchè siano vietati”.

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