E quindi?
E quindi, se è vero come è vero, ora mancano i soldi.
Il nuovo lotto tra Modica e Scicli della Siracusa Gela, apre una nuova, stucchevole, puntata, della querelle, fondi sì, fondi no.
Sempre quando si tratta, ovviamente, di strade della provincia iblea.
Non c’è niente da fare. Al di là di parole, proclami, assicurazioni, il finale appare sempre lo stesso.
Volete i soldi? Dovete sudarveli. Adesso, sicuramente, arriverà qualcuno che dirà che Anthony Barbagallo, deputato Pd, si è sbagliato. I soldi ci sono, sono qui, sono là, e via con la solita canzone e con il solito triste ritornello. E poi la contro polemica, non è vero, non ci sono, siete incapaci. E ancora la contro contro replica: no, gli incapaci siete voi, non sapete leggere le carte.
Vabbè, questioni di lana caprina, o di asilo. Ma il problema, purtroppo, sta a monte.
Perchè le cose non possono essere semplici, come accade in qualsiasi paese europeo, e in buona parte del Nord, ma anche del Centro, Italia.
Perchè capitano tutte, proprio a Ragusa?
Boh.
A tal proposito, peraltro, si registra anche l’intervento della Cgil.
“Apprendiamo della volontà del governo Meloni di tagliare i fondi per la costruzione del lotto che da Modica porta a Scicli dell’autostrada Siracusa – Gela.
È incredibile come tutto questo possa accadere di fronte ad un’opera strategica ferma al palo da quarant’anni. Il governo, anziché provvedere a finanziare i successivi lotti fino a Gela, mette in discussione l’ulteriore prolungamento dei 10 km da Modica a Scicli.
Tutto ciò mentre si continua a sventolare la bandiera propagandistica della costruzione del ponte di Messina.
Ecco perché è dannosa quest’opera. Nonostante ancor’oggi il progetto ponte sia tutt’altro che fattibile intanto si rastrellano fondi qua e là per racimolare soldi a discapito di territori che hanno la vitale necessità di opere concrete e molto meno dispendiose.
Se si conferma il taglio dei fondi al lotto, deve esiste già un progetto esecutivo Modica-Scicli, è necessario e urgente mobilitare l’intera comunità iblea contro uno scippo vile e autoritario di un governo che sembra aver perso completamente la bussola rispetto alle vere esigenze del Paese e soprattutto del mezzogiorno”.
Purtroppo, poco cambia. Il teatrino continua. Buon 2024.
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