Il Ministero non ascolta il Comitato Pro-Tribunale per determinare il futuro del Palazzo di Giustizia di Modica e questo porta non solo ad un rallentamento dell’iter per la riapertura, ma anche alla possibilità che ci si arrivi con soluzioni sbagliate. È quanto sembra emergere da una nota inviata dal portavoce del Comitato, Enzo Galazzo, ad integrazione dell’incontro del 26 novembre con il sottosegretario alla Giustizia Delmastro, per conoscere lo stato del progetto di ripristino del Tribunale di Modica. Sabato scorso i membri del Comitato di sono riuniti e all’esito dell’incontro hanno deciso di apporre delle integrazioni da inviare al Sottosegretario e ai senatori Ernesto Rapani e Salvo Sallemi. Galazzo sottolinea che “i precedenti due incontri con il sottosegretario avevano sancito il principio del ripristino dei Tribunali soppressi alla imprescindibile condizione di proposte che prevedessero l’ampliamento del territorio dell’originario circondario. Il comitato non solo ha assolto a quella condizione, ma l’ha migliorata proponendo l’istituzione di un nuovo Ufficio giudiziario, ossia il “Tribunale di Modica-Val di Noto” in cui ricadono quattro Comuni della provincia di Ragusa e quattro della provincia di Siracusa scorporati dai loro originari territori su conformi deliberazioni dei rispettivi organismi istituzionali”. organismi istituzionali”. Il presidente del Comitato sottolinea inoltre come “l’ipotesi di ripristino di tre soli Tribunali (uno al nord, uno al centro e uno al sud) non risponde ai cennati principi, finalizzati alla efficienza della giustizia sul territorio mediante un accesso funzionale ed economico ai servizi, e assolvono soltanto, senza entrare nel merito della conferma dei Tribunali in proroga, al peso politico di ordini professionali e rappresentanze parlamentari di specifiche territorialità”.
Secondo il presidente del Comitato Pro Tribunale inoltre “l’istituzione del Tribunale di Modica – Val di Noto è stata fatta propria dall’Assemblea Regionale rimuovendo anche preoccupazioni di sostegno di spesa. È previsto, infatti, che la spesa per la gestione della manutenzione degli immobili e la retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano integralmente a carico del bilancio della Regione . “La Commissione Giustizia – chiude Galazzo – ha svolto audizioni ma non ha ritenuto di contattarci, fatto questo che ha limitato il confronto ed il conseguimento delle più corrette soluzioni.
