Dalla sala stampa della Camera dei Deputati un appello per denunciare la crisi agricola. È intervenuto anche il Sindaco di Vittoria Francesco Aiello, denunciando la sofferenza delle aziende agricole. Secondo il sindaco esistono fenomeni di concorrenza sleale legalizzati che consentirebbero ai paesi extraeuropei come Egitto, Marocco e Tunisia, di immettere nel mercato europeo merce prodotta attraverso l’utilizzo di agrofarmaci non consentiti in Europa, ma soprattutto, di produrre con un costo del lavoro di un decimo rispetto a quello europeo. Questo fenomeno mette in crisi le aziende agricole europee che sempre più spesso non raggiungono i minimi livelli di redditività per sostenersi e sono costrette a chiudere, svuotando le aree rurali. Per questo occorre che la politica intervenga, per invertire questo fenomeno che ormai assume dimensioni preoccupanti.
Per Gianni Fabris, presidente di Altra Agricoltura, il modello va cambiato e non semplicemente riformato. Oggi infatti in Italia abbiamo un agroalimentare in cui l’esportazione e la grande distribuzione espandono il loro potere commerciale, mentre le piccole imprese si impoveriscono fino al punto di chiudere. Ismea ha certificato che su cento euro spesi da un cittadino sull’agroalimentare, solo due euro vanno agli agricoltori. Questo sistema ha causato la perdita della metà delle imprese agricole italiane, trasformando l’agricoltura italiana in una gigantesca piattaforma commerciale e svuotando le aree rurali dalle piccole imprese produttive. Occorre dunque invertire la rotta, non basta infatti che i numeri dell’export aumentino.
