“Ergastolo con isolamento diurno per un anno e perdita della potestà genitoriale per la madre”. Sono durissime le richieste di pena che i pm di Siracusa hanno fatto ieri dopo sei ore di discussione al processo per la morte di Evan Lo Piccolo, il bimbo genovese di 21 mesi ucciso a botte a Rosolini due anni fa e per cui sono imputati la madre Letizia Spatola e il compagno Salvatore Lo Blanco.
Perché per il procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino e per il sostituto Carlo Enea Parodi, a uccidere il piccolo Evan Lo Piccolo ad appena due anni sono stati entrambi.
Secondo l’accusa la morte del bambino, il 17 agosto del 2020 all’ospedale di Modica, è avvenuta dopo mesi di botte e maltrattamenti. Se Blanco (tuttora in carcere) ha agito perché non sopportava il pianto del bimbo, Spatola – che era già stata indagata per maltrattamenti – avrebbe anche nascosto tutto per evitare l’intervento dei servizi sociali.
Non ha retto, quindi, la linea della stessa donna (ai domiciliari), che ha sempre sostenuto di essere stata picchiata e maltratta da Blanco. Per la Procura “il fatto non sussiste” e fra i due non c’era alcun rapporto di sottomissione. L’unica vittima, in questa storia terribile, è solo Evan.
Il padre naturale del bambino, Stefano Lo Piccolo (assistito dalla legale Federica Tartara) proprio prima della morte di Evan aveva presentato un esposto in Procura a Genova, in cui denunciava possibili maltrattamenti. Quel fascicolo, però, era arrivato in Sicilia quando ormai era troppo tardi.
Adesso lui tramite la sua avvocata si dice “soddisfatto per le richieste della Procura, anche se non mi posso certo dire felice. Però è importante che i pm abbiano riconosciuto il ruolo avuto dalla madre di Evan in tutta questa storia”. Stefano Lo Piccolo, che svolge lavoretti a Genova, spera di poter essere in aula al momento della lettura della sentenza.
4,014 visualizzazioni totali, 6 visualizzazioni oggi