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Chiarezza sulla sentenza risarcitoria Puccia. L’Avvocato replica al Sindaco

Nessun “caso Puccia”. Esiste solo una sentenza risarcitoria di primo grado pronunciata in favore della stessa ditta dal Tribunale di Ragusa, la cui esecutività (con la sola eccezione, al momento, dell’utile di impresa) è stata confermata dalla Corte d’Appello di Catania. E’ quanto afferma, in una lettera inviata alla redazione di Canale74 – il Legale della Ditta Puccia intervenuto per chiarire l’iter giudiziario che vene convolto Giorgio Puccia dell’omonima ditta che circa 7 anni fa gestì la raccolta rifiuti in città ed il Comune di modica chiamato a saldare debiti per circa 3 milioni e 200 mila euro.
Sulla base di tale titolo esecutivo – si legge nella nota – la ditta Puccia ha promosso nei confronti del Comune di Modica apposita procedura di pignoramento presso terzi, tutt’ora pendente dinanzi al Tribunale di Ragusa, in funzione di Giudice dell’Esecuzione, che il Sindaco di Modica, del resto, mostra di ben conoscere, facendo preciso riferimento all’udienza fissata per il prossimo 6 novembre.
Così stando le cose, documenti alla mano, appaiono quanto meno opinabili le dichiarazioni del Sindaco – sottolinea l’avvocato di Puccia – circa il fatto che “non sia cambiato nulla” a seguito della pronuncia della sentenza risarcitoria e della proposizione di una procedura esecutiva (pignoramento presso terzi) nei confronti del Comune di Modica.
Ci si chiede, poi, quale danno all’immagine possa mai aver subito il Comune di Modica in seguito alla pubblicazione di articoli di stampa (cui la ditta Puccia è comunque estranea) che riferiscono di una procedura esecutiva (pignoramento presso terzi) realmente esistente e di un considerevole debito del Comune di Modica (di alcuni milioni di euro) verso l’Impresa Puccia Giorgio, giudizialmente riconosciuto. Con riferimento a tale debito il Sindaco, dichiaratosi assolutamente sereno, si è limitato a riferire che l’Ente si presenterà all’udienza per “difendersi” e “cercare di mediare”. Sarebbe stato sicuramente più interessante – conclude il Legale – per i cittadini apprendere in che modo l’Ente intenda far fronte al pagamento dovuto, piuttosto che “difendersi” e “mediare”.

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