I numeri, la compattezza iniziale, l’assenza di scricchiolii, avevano fatto immaginare un percorso tranquillo per l’Amministrazione Comunale di Modica.
Ma, come vi avevamo anticipato nelle scorse settimane, gli ultimi mesi stanno provocando un cambio di rotta inatteso e le cui evoluzioni sono ancora tutte da scoprire.
Un doppio intervento, quello del capogruppo Dc Pietro Covato prima, di cui vi avevamo già parlato e riguardante i ritardi nella presentazione degli atti propedeutici al riordino delle partecipate, Spm in primis, e quello del consigliere, sempre Dc, Alessio Ruffino, relativo invece alle manutenzioni del verde pubblico cittadino, hanno fatto scoppiare un vero e proprio allarme rosso.
Bersaglio delle critiche, ovviamente, il Sindaco Maria Monisteri, che, in replica, ha sottolineato, in entrambe le occasioni, il proprio dispiacere per interventi pubblici su questioni che potevano essere tranquillamente risolte in sede privata.
Ma perchè la Dc, ovviamente diretta emanazione del deputato regionale, Ignazio Abbate, si scaglia con tale veemenza contro il primo cittadino?
E soprattutto, perchè le altre forze di maggioranza non difendono il primo cittadino e la difesa, ovviamente d’ufficio, è demandata alla sola opposizione e segnatamente il Pd?
Accadono cose strane, in consiglio comunale, a Palazzo San Domenico. Le fratture emerse non sembrano, al di là delle minimizzazioni che, i protagonisti e lo stesso Sindaco hanno inteso veicolare, non sembrano facilmente ricomponibili. E gli effetti, politici, anche in prospettiva, sembrano destinati quanto meno a cambiare la geografia presente e futura della politica cittadina.
