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Ragusa, Cgil: mobilitazione straordinaria per quattro referendum

Sarà la madre di tutte le battaglie dove alla base c’è l’impegno straordinario della CGIL a tutti i livelli con un’iniziativa forte quella della proposizione dei quattro referendum, i cui quesiti sono stati depositati in Cassazione.

Anche a Ragusa la CGIL ha convocato un’assemblea straordinaria generale al “Centro Studi Feliciano Rossitto” con all’ordine del giorno la discussione degli Ordini del giorno dell’Assemblea Generale Nazionale del 27 febbraio e del 26 marzo 2024,  che ha coinvolto tutte le categorie e le associazioni assimilate che hanno discusso su una vertenza vastissima sulla quale hanno dato il loro contributo undici dirigenti sindacali che hanno illustrato i problemi legati al territorio: dai contratti, al lavoro precario, alla sanità pubblica, all’occupazione.

I lavori sono stati aperti da Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e conclusi da Alfio Mannino, segretario generale CGIL Sicilia.

Il prossimo impegno la mobilitazione per la raccolta delle firme (in provincia di Ragusa devono essere ottomila certificate) e a livello nazionale quattro milioni. Gli italiani dovrebbero essere chiamati alle urne tra maggio e giugno 2025.

I primi due referendum riguardano i licenziamenti: uno è sul superamento del contratto a “tutele crescenti” e l’altro sull’indennizzo nelle piccole imprese. In pratica l’abolizione di quel Jobs Act. Il terzo, sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine. Il quarto sugli appalti e sulla responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro.

Peppe Scifo è partito da un’analisi complessiva del Paese dove la ricchezza è in mano di pochi ed è mal distribuita ( l’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa). Il 2 per cento del Pil viene trasferito alla Nato per sostenere la guerra e gli armamenti. Ferma l’opposizione del sindacato su questa scelta, perché toglie risorse a servizi essenziali per il cittadino. Sul piano vertenziale non poteva mancare lo stato di crisi della sanità pubblica con risorse a favore di quella privata con fughe di medici, con medici di famiglia che non ci sono e i manager che vengono nominati sulle indicazioni di un bilancino che rappresenta le forze dei partiti di governo della Regione. Il mondo delle periferie sociali dove i più deboli stentano a sopravvivere rinunciando alle cure provandosi di servizi essenziali. Che dire del furto delle risorse per la realizzazione del lotto Modica Scicli dell’autostrada Siracusa- Gela dove i fondi non sufficienti sono stati tolti invece di essere incrementati.

Questo la dice lunga sull’atteggiamento del governo nei confronti della Sicilia che sarà ulteriormente penalizzata dall’autonomia differenziata. La sicurezza sui luoghi di lavoro è diventata un’emergenza nazionale.

“La CGIL, commenta Alfio Mannino, attraverso i referendum vuole mettere al centro il lavoro di qualità, consegnare una nuova idea del sistema Paese.

Sono le ragioni forti per vincere i referendum perché intendiamo cambiare lo scenario politico e cambiare i rapporti di forza per fermare la deriva dove sta andando l’Italia. Lo scenario non è semplice. I difficili rapporti con la Cisl che non è su un’idea o su un modello di fare sindacato. Ma la ragione è più profonda come quella di una cogestione del potere. Bisogna riprendere in mano la necessità di un riscatto della Sicilia e del Mezzogiorno dove vengono sottratte risorse, a favore del Ponte di Messina, se mai si farà, che coprivano servizi essenziali come scuola e sanità pubblica. L’autonomia differenziata poi farà venire meno alla Sicilia ogni anno un miliardo e seicento mila euro di risorse. Queste sono tra le ragioni per le quali ventimila tra giovani donne e uomini lasciano l’isola e non vi fanno più ritorno. Necessaria dunque una mobilitazione straordinaria sui luoghi di lavoro per un’azione di condivisione che deve portare gli italiani a votare.”

Per CGIL e UIL, intanto, domani, manifestazione nazionale a Roma: salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.

IL 20 aprile e 25 maggio manifestazioni nazionali a Roma e Napoli. Parte campagna referendaria su quattro quesiti per superare precarietà e depositati venerdì 12 aprile scorso in Cassazione.

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