Il maltempo dei giorni scorsi ha provocato una serie di danni in tutta la provincia.
Tra questi, particolare attenzione è legata alla Piscina Comunale di Ragusa.
“Nelle prossime ore – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Giuffrida, in una dichiarazione alla stampa – effettueremo un sopralluogo. Probabilmente nella terrazza alcune sconnessioni nelle quali si è infiltrata acqua hanno determinato il distacco di alcuni pannelli”.
Subito si è creato il caso politico.
Il consigliere comunale del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, attacca.
“La situazione è molto pesante – afferma – tanto che l’attività è stata già sospesa eccezion fatta per le società agonistiche i cui atleti sono stati invitati a cambiarsi sulle tribune senza avere la possibilità di accedere alle docce.
Vorremmo, dunque, capire che cosa è stato fatto in questi lunghi anni in cui si è proceduto a riqualificare l’impianto di contrada Selvaggio. Possibile che nessuno si è accorto di un problema che, a quanto pare, era noto e che è stato amplificato dalle abbondanti precipitazioni atmosferiche di questi ultimi giorni? E per fortuna che quando si è verificato il distacco dell’intonaco non c’era nessuno. Chiediamo che il sindaco Peppe Cassì, l’assessore ai Lavori pubblici, il vicesindaco Gianni Giuffrida, e l’assessore allo Sport, Simone Digrandi, possano riferire, durante una conferenza dei capigruppo, alle forze politiche rilevando le conseguenze di una distrazione che se ci dovesse costare un risarcimento danni non dovrà essere in capo all’ente ma a qualcuno che, a questo punto, dovrà risponderne. Temiamo, però, che per l’impianto di contrada Selvaggio possa iniziare un altro lungo periodo di passione per tutto ciò che questo comporterà”.
Anche il consigliere comunale, al momento di maggioranza, Federico Bennardo, interviene.
“Sono rammaricato che, ancora una volta, a pagare le spese di una inadeguata cura dell’impianto siano i cittadini. Le piogge rientrano tra gli eventi atmosferici ordinari, non vivendo noi in zone colpite da cicloni tropicali e quindi ingiustificabili a produrre cadute di calcinacci o infiltrazioni copiose”.
“D’altronde, come più volte ripetuto – aggiunge Bennardo – l’impianto sportivo ha riaperto prima che tutti i lavori fossero completati. A testimoniarlo è, infatti, la mancanza, tra l’altro, dell’impianto di cogenerazione, presupposto invece tra gli interventi da concretare. Tutto questo nonostante i lavori fossero stimati in 6 mesi e siano durati invece 1 anno e mezzo circa. Leggere che questi non abbiano interessato l’impianto nella sua completezza, penso sia un aggravante e non un attenuante. Soprattutto per il tempo aggiuntivo richiesto per ultimarli. Speriamo, piuttosto, che dopo le opportune bonifiche possa riaprire presto e per questo sono fiducioso circa il ruolo che avrà l’assessore al ramo”.
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