“Chiediamo all’Enel di programmare con maggiore attenzione i lavori che comportano la sospensione dell’energia elettrica. Soprattutto quando questi sono attuati a cavallo delle giornate clou della Pasqua”.
E’ il senso della segnalazione che arriva dal consigliere comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, che, ieri mattina, ha raccolto le lagnanze di numerosi residenti nelle aree di campagna soprastanti Marina di Ragusa (contrade Gatto Corvino, Principe, Eredità, etc.).
“Era già accaduto qualcosa di simile lo scorso anno in centro storico a Ragusa – denuncia Firrincieli – ora, gli stessi disagi, per circa 3000 utenze visto che gli interventi stanno interessando 39 cabine. Per carità, lavori sacrosanti ma perché non programmarli molto prima, oppure dopo il periodo pasquale, piuttosto che oggi quando molte famiglie hanno deciso di trasferirsi nelle case di villeggiatura per trascorrere questo periodo di festa e si stanno trovando a fare i conti con tutta una serie di difficoltà (in molti, infatti, avevano pianificato una serie di lavori, le pulizie, e quant’altro, che non è stato possibile effettuare in mancanza di energia elettrica) e quando le strutture ricettive della zona stavano cominciando ad accogliere i primi ospiti e si sono trovate a dovere fare i conti con questi disagi?
In più, mi segnalano che gli avvisi che una volta erano sistemati quasi porta a porta, adesso sono collocati in maniera molto sporadica e, quindi, è più che immaginabile che non tutti se ne siano accorti. Quindi, perché non utilizzare altri sistemi di comunicazione più massiccia per informare le utenze su quello che si aveva intenzione di fare?
Resta, comunque, la considerazione sul fatto che il periodo, a mio giudizio, è assolutamente sbagliato, si poteva compiere una scelta migliore. Anche perché stiamo parlando di interventi non urgenti e che, quindi, si sarebbero potuti pianificare nella maniera migliore. E, invece, molti ragusani che stavano pianificando il fine settimana nelle abitazioni di villeggiatura, oggi sono stati costretti a fare ritorno nelle proprie case in città. Occorreva, secondo me, agire in maniera più rispettosa rispetto alle esigenze di un’utenza che, tra l’altro, paga bollette salate”.
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