Il comparto orticolo impiega input chimici lungo tutto il processo produttivo a partire dalla produzione del materiale di propagazione, lo sviluppo, la crescita e la nutrizione delle piante fino alla loro difesa dalle avversità biotiche.
Considerando da una parte il crescente interesse del consumatore verso produzioni orticole di elevata qualità, maggiore valore nutraceutico, basso rischio tossicologico e a ridotto impatto ambientale e dall’altra la sempre più stringente imposizione di vincoli legislativi sull’impiego di agrochimici, è quanto mai urgente non solo migliorare le caratteristiche produttive, fisico-chimiche e nutraceutiche, ma sviluppare nel contempo sistemi e tecniche di produzione in grado di limitare al massimo l’impiego degli stessi.
In tale contesto, un ruolo è svolto dall’impiego dei biostimolanti che, oltre a migliorare le performance della coltura e le caratteristiche fisico-chimiche e nutraceutiche dei prodotti, consentono anche una notevole riduzione di fertilizzanti. Sono queste le risposte che si cercherà di fornire nel contesto del progetto Go Abiomed, con 21 partner, che, finanziato dal Psr Sicilia 2014-2022, presentato ai sensi della sottomisura 16.1, vedrà illustrate le proprie conclusioni in occasione del convegno in programma venerdì 24 maggio dalle 9 alle 13 alla sala Avis di via Orlando a Ragusa.
A moderare i lavori saranno Giuseppe Colla dell’Università della Tuscia e Salvatore La Bella di Corissia. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, del dirigente dell’ispettorato agrario di Ragusa, Giorgio Carpenzano, e di Giuseppe Dipietro, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Ragusa, il progetto sarà illustrato dallo stesso Colla a cui farà seguito l’intervento di Marzia Leporino dell’Università della Tuscia su “Sviluppo di biostimolanti funzionali: un approccio integrato di fenomica e metabolomica”.
Interverranno poi Michele Ciriello ed Emanuela Campana dell’Università della Tuscia che si soffermeranno rispettivamente su “Biostimolanti: impiego nella coltivazione del pomodoro in ambiente protetto” e su “Biostimolanti e sostenibilità ambientale delle colture orticole”.
Sarà poi la volta di Pietro Bellitto dell’Università di Palermo che parlerà di “Impatto del Trichoderma atroviride e diversi biostimolanti non microbici sulle performance del pomodoro cherry coltivato in piena terra” mentre Beppe Benedetto Consentino sempre dell’Ateneo palermitano illustrerà
“L’applicazione combinata di Trichoderma atroviride e diverse tipologie di biostimolanti non microbici che modulano gli aspetti quantitativi e qualitativi del pomodoro cherry coltivato in fuori suolo”.
A seguire la tavola rotonda, moderata dal presidente Dipietro, con Francesco Maugeri, agronomo libero professionista, Francesco Cassisi, tecnico Agriges srl, Giuseppe Alessi di Abiomed, Massimiliano Mannelli di Hello Nature-Rivoli Veronese e Mimmo Scollo di Originy Srl di Caltagirone. Conclusioni affidate a Dario Cartabellotta, direttore generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea e autorità di gestione del Psr Sicilia.
