Il gruppo San Giuvannulo capitanato da Massimo Padua si è aggiudicato l’edizione 2025 della Cavalcata di San Giuseppe di Scicli. A decretare il vincitore è stata una giuria composta da 8 donne non di Scicli ma che nella Vigata di Montalbano hanno deciso di comprare casa o aprire un’attività creando un legame profondo con la città. È stato premiato il lavoro venuto fuori dall’idea dell’artista Ernesto Assenza e che rispecchia in pieno lo spirito della manifestazione con l’esaltazione dei colori di primavera nel profondo rispetto delle origini, della sacralità, ma anche con uno sguardo al futuro e un’attenzione maniacale ai dettagli. È il trionfo della bellezza. Oggi le bardature presentate in occasione della cavalcata di San Giuseppe di Scicli sono delle vere e proprie opere d’arti e a dimostralo sono gli sguardi stupiti e incantanti dei tanti visitatori che anche quest’anno hanno assistito alla manifestazione. Impegno, costanza, originalità, ingegno e dedizione. In una parola amore. Amore per le tradizioni, il desiderio di portare avanti e far crescere sempre di più una manifestazione radicata nel territorio e che in qualche modo identifica il territorio stesso e che al contempo rinsalda le famiglie e le amicizie. Preparare una bardatura significa stare insieme per giorni, confrontarsi, magari scontrarsi. Ma significa anche convivialità, affiatamento e ospitalità. Interi gruppi di famiglie e amici si riuniscono per realizzare questi capolavori. Tutti sono partecipi. Dai più piccoli ai più grandi ognuno ha un ruolo, sa quello che deve fare ed entro quando deve portarlo al termine. Per gli anziani la più grande soddisfazione è vedere i nipotini a lavoro, segno che queste tradizioni non si perderanno facilmente nel tempo.
La cavalcata del sabato sera è l’apoteosi di tutto questo, portare in scena il lavoro di un anno con la consapevolezza che, primo premio o meno – che certamente rappresenta il riconoscimento ufficiale degli sforzi fatti- dall’indomani già si penserà al prossimo anno, ad una nuova bardatura da realizzare. Dopo il sabato sera con la classica accensione dei falò per le vie della città al passaggio della Sacra Famiglia e dei Cavalli – anche questo un grande momento di aggregazione, convivialità per una città che si fa comunità -, A salutare la Cavalcata, la domenica, dopo la processione religiosa del pomeriggio con la statua di San Giuseppe portata per le vie della città e accompagnata da centinaia di cavalli e cavalieri e dalla banda Busacca-Borrometi città di Scicli- la tradizionale Cena di San Giuseppe tenuta nel sagrato della Chiesa con Alessandro Paternò unico mattatore della serata.
Va così in archivio l’edizione 2025 della festa di San Giuseppe di Scicli, anche quest’anno con tante iniziative collaterali come la sfilata dei carretti siciliani, l’esibizione degli sbandieratori, il coinvolgimento dei bambini delle scuole e di associazioni di volontariato e anche con qualche eccezione come la cena in casa, tipica usanza di Santa Croce Camerina, offerta dalla famiglia Balistrieri-Zaccaria con la benedizione di don Davide Lutri . Una manifestazione, quella di quest’anno, vissuta nel ricordo di due grandi appassionati scomparsi prematuramente: Valerio Pacetto e Piero Di Rosa ai quali durante la due giorni della Cavalcata sono stati dedicati diversi tributi.
