Tribunali soppressi, Comitato nazionale: il prossimo governo si impegni per la riapertura
Il Comitato nazionale dei trenta Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria lancia una appello ai candidati alle prossime elezioni politiche e al governo che nascerà affinché venga intrapreso e portato a compimento, con sollecitudine, ogni opportuno percorso legislativo finalizzato alla riapertura dei Tribunali soppressi nel 2012 con il decreto 155. In Sicilia, come è noto, hanno intrapreso da diversi anni la battaglia per la riapertura degli uffici giudiziari i comitati che si sono costituiti a Modica, Nicosia e Mistretta. Molte le ragioni a sostegno della richiesta. La riforma non ha centrato i due obiettivi che si proponeva, vale a dire il risparmio di spesa (non avvenuto) e quello della maggiore efficienza della giurisdizione (quest’ultima venutasi invece ad ulteriormente congestionare presso gli Uffici Giudiziari accorpanti). C’è poi da considerare la direttiva dell’Unione Europea: il trattato di Lisbona, all’articolo 10, stabilisce il principio della giustizia di prossimità, vale a dire che le decisioni debbano essere prese nella maniera più possibile vicina ai cittadini.
Le condizioni di gran parte dei Palazzi di Giustizia dismessi sono decorose e possono implicare, per la loro piena funzionalità, l’impiego di fondi assolutamente limitati rispetto a quelli destinabili al Settore Giustizia nonché in virtù degli impegni di spesa cui sono disponibili le Regioni.
C’è pertanto – continua la nota del Comitato nazionale – la concreta possibilità di utilizzo, in tempi assolutamente brevi, delle strutture che ospitavano i presidi di Giustizia soppressi, e comunque vi è la manifesta esigenza del ripristino degli Uffici Giudiziari soppressi – anche laddove non vi siano più le preesistenti strutture -, e ciò altresì sulla scorta di lodevoli iniziative assunte già da numerose Regioni (Abruzzo, Marche, Sicilia, Calabria, Campania, Toscana, Lombardia), le quali hanno adottato proposte di legge inoltrate al Parlamento, finalizzate alla riapertura dei Tribunali soppressi, mediante l’intervento finanziario delle Regioni stesse e degli Enti Locali, per quanto attiene ai costi di manutenzione, da far condividere ed estendere a tutto il territorio nazionale come disposizione legislativa da adottarsi con un agile percorso parlamentare.
L’appello si conclude con una sorta di ultimatum alla classe politica: le considerazioni fatte potranno, anzi DOVRANNO costituire un preciso obiettivo di coloro che rappresenteranno i cittadini nel Parlamento che a breve verrà rinnovato.
