I 17 superstiti dell’ultima tragedia – il barcone ribaltatosi al largo della Libia con 30 dispersi – sono tutti originari del Bangladesh e arrivati nel pomeriggio a Pozzallo. Il mercantile Froland che li ha soccorsi è arrivato in rada, poi gli stranieri sono stati prelevati da motovedette della Guardia costiera che li hanno portati a terra. A bordo anche i due migranti per i quali, in un primo momento, era stata disposta l’evacuazione medica a Malta.
Solo in 17 quindi si sono salvati ma erano in 47 sul gommone finito tre giorni fa alla deriva a circa 100 miglia dalla costa della Libia. Trenta risultano ancora dispersi in mare. Non sono riusciti a salire sul mercantile che li ha soccorsi alle prime luci dell’alba, sono caduti in acqua. E sono scomparsi tra le onde alte. I 17 migranti superstiti sono arrivati al porto di Pozzallo, in rada sono stati trasbordati sulle motovedette della guardia costiera.
In banchina ad accoglierli c’era il personale della Croce Rossa e i medici dell’Usmaf, poi il trasferimento nell’hotspot; uno di loro, con una frattura alla gamba, è stato ricoverato nell’ospedale di Modica. «Abbiamo cercato di dare conforto a queste persone, si trovano in una situazione di estrema fragilità per quanto hanno vissuto», dice il sindaco Roberto Ammatuna. Che avverte: «Si preannuncia un’estate calda e l’Italia sarà l’approdo naturale di questi arrivi. Il governo dovrebbe agire in fretta su sue direttrici: raccordarsi con le comunità locali per fronteggiare il fenomeno trafficanti di essere umani e dei flussi, e agire sui tavoli europei con il coinvolgimento di tutti, anche delle opposizioni. La questione migranti va affrontata insieme e con maggiore compattezza».
In serata a Pozzallo sono arrivati anche 195 migranti provenienti da Lampedusa, dove l’hotspot, nonostante i trasferimenti ospitava circa 2 mila persone ammassate nel centro in condizioni pietose. Con un aereo dell’Aeronautica militare, altri 70 migranti, per la maggior parte, sono stati portati a Bologna.
Dall’inizio dell’anno sono 20.017 i migranti sbarcati in Italia, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (furono 6.152). I morti e i dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale – la più letale – sono 323. In tutto il 2022 ne sono stati stimati 1.410.
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