“Mentre il mondo agricolo e zootecnico attraversa un periodo di grave crisi per il cui superamento non si intravedono prospettive incoraggianti, ci sono coloro che, anzichè preoccuparsi ed occuparsi di quanti, nelle campagne, stentano a sopravvivere e sono costretti ad affrontare, giorno dopo giorno, continue, crescenti ed indescrivibili difficoltà senza precedenti, tirano fuori , ancora una volta, l’argomento del parco degli iblei”.
E’ quanto afferma il il distretto produttivo siciliano lattiero caseario della provincia di Ragusa in una nota.
“Un progetto, quello del parco, – prosegue il distretto – che, se realizzato come qualcuno purtroppo ipotizza, finirebbe per affossare l’economia iblea e quel che resta dell’agricoltura e della zootecnia nel comprensorio individuato. Sulla questione purtroppo si vuole insistere senza tenere conto che il territorio ibleo, fatta eccezione per qualche zona limitata, non ha le caratteristiche per potersi parlare di un parco.
La delimitazione di cui si parla è frutto di una penalizzante approssimazione e non tiene conto delle reali caratteristiche ambientali e delle vocazioni produttive oltre che del fatto che il territorio è quasi interamente antropizzato e con insediamenti ed allevamenti che non possono essere ignorati.
L’ipotizzata realizzazione del parco andrebbe ad ingessare vastissime aree produttive con gravi riflessi per l’economia, per l’agricoltura e per la zootecnia.
Se è vero che, come qualcuno asserisce, sul territorio destinato ad essere delimitato esistono altri vincoli, è altrettanto vero che ciò non può e non deve autorizzare chicchessia ad introdurre altre penalizzazioni tenuto conto che per ogni eventuale movimento o modifica occorre il rilascio di autorizzazioni da parte di istituzioni e di autorità dei quali, ad oggi, si conosce niente, se ne sconoscono l’esistenza, la collocazione, la sede e le funzioni attribuite. Ci si augura che possa prevalere il buonsenso – conclude la nota diffusa dal distretto produttivo ibleo – e ci si trovi insieme per difendere gli interessi “veri” della provincia iblea meritevole di ben altra attenzione”.
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